-IL GIARDINO DELLA VILLA
La balaustra di pietra macchiata dai licheni
corre accompagnata dalla siepe di bosso
fino a colonne sbilenche di un cancello
che da tempo invitano ad entrare,
inchinandosi ai cipressi e ai tigli guardiani,
verso le geometrie incolte e abbandonate
di un giardino dove il lastricato s’intuisce
sotto a coltri di foglie di stagioni passate.
Sulle tonde aiuole dominano finestre cieche
e porte svergolate d’indefinibile colore
tenute assieme da chiodi posticci.
Facciata dall’eleganza ormai sfumata
dove vestigia di colori occhieggiano
tra cretti profondi e intonaci sbrecciati
come belletto incerto e sbavato
sulle rughe di una vecchia signora.
Eppure
non c’è angoscia ne rimpianto
in questo giardino abbandonato
nella luce brillante e smeraldina
filtrata da rami che rinnovano la loro livrea
come la mia mente i ricordi lontani
e i pensieri accarezzati nella quiete
di questa stupenda giornata di primavera.
yama