COME SEMPREFissando le gemme e i prati
la malinconia mi ha colto.
Quella dello spezzarsi di un sogno non mio.
Sapevo che il tessere la felicità degli altri
porta dolore,
ma pensavo d’esserne immune.
Ora raccatto i cocci,
per ricomporre la mia faccia “da bene”,
lucente e inossidabile,
come sempre,
serena, dopo il tormento
di una notte insonne.
Mi ritrovo ancora a spiare
le candide tracce
dei ricordi di bambina.
Gli odori, gli accenti duri,
ma gentili.
I colori e i fiori.
Mentre i corvi pascolano
sui cumuli di letame,
eternamente.
Ancora, col loro elegante volo,
conducono
i loro figli al cielo,
liberi e fieri
del loro sgraziato canto.
P.G. alice torrini 1996