Di nascosto
per paura di me stesso
andai a trovarla al cimitero
per dirle ciò che mi aveva impedito
il coraggio...di entrare
nella sua timidezza
aggressiva nelle difeseIl nostro fu un amore intenso
fatto di silenzi
di gesti
di sguardi
da interpretare
che fondevano le anime mute
Non ci fu mai dialogo verbale
nemmeno in sogno
mai un abbraccio
una carezza
un bacio
magari coperti da un saluto
Apparentemente morì prima lei
nell'anima non so
non lo saprò mai
Giunto nel luogo
dove finiscono le pene
vegliata da un cipresso
con la schiena piegata
come a tendere un'orecchio
a dar conforto al lungo sonno
vidi la sua foto
sulla ceramica cotta
a mille gradi
Dalla scrittura qualunquista
quì...riposa
due solchi mi riportarono ai suoi occhi
lo scavo di due lacrime mai interrotte
Intatto era rimasto il dolore
mi guardò con sospetto
...e io cercai di parlarle
Intorno vidi altre lapidi
coi volti sereni
come a invogliarmi a rimanere
ma proprio accanto a lei
non c'era altro posto
per dormirle accanto
Me ne andai con passo legero
..notai una caverna scura nel petto
lasciata dal mio cuore
Io unico morto
che camminava seguito da un'ombra
che al mio voltarsi si dileguò
nel silenzio eterno dei respiri
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Da:Soste precarie
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michael santhers