Luigi Mannori
Senatore
Italy
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Inserito - 09/04/2005 : 09:36:41
DiscorsiUomo che giaci qui accanto, ma troppo lontano, a te rivolgo il pensiero e ti tendo una mano, la mano che tempo addietro ha ascoltato sicura le tue promesse, per darmi una vita più vera. Ma la mia voce non può più osare altrettanto, perché ha vergogna anche solo del tuo aspetto spento e non riesce a scoprire, non vuole capire cosa ti ho fatto di male, per farmi soffrire. E nel mio spazio ricerco una spiegazione, forse una colpa o l'ombra di una giustificazione che mi ricrei tutt'attorno qualcosa che piace: nel vuoto sperdo lo sguardo, e non trovo la pace che tu hai scoperto nel vino ed al bar con gli amici, mentre a me tornano in mente quei giorni felici che mi vedevano pazza, giacere qui accanto, ad ascoltare il tuo amore e non il mio pianto. E tu sapevi parlarmi, riuscivi a capire, e giocavamo col tempo facendo l'amore. Non era il vino in quei giorni, a donarti l'ebbrezza, ma il suono di un gesto languido, di una carezza. E se a una voce tu aprivi le porte del cuore era la mia che spiegava visioni d'amore. E quando il tempo scopriva una piccola scia, tu la riempivi cercando la mia compagnia. Ma adesso conta soltanto la tua faccia antica, quella di quando da solo spendevi la vita, in compagnia degli amici che oggi non puoi lasciare perché il tuo orgoglio con gli altri, non può vacillare e preferisce franare sui nostri rapporti per darmi sogni truccati e discorsi contorti, colmando l'aria che tinge la mia nuova vita solo di odore di vino, e di vuota fatica!
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