Non ti sbilanciare
disse il mago Faggiano al mago Alveola
mentre si apprestava a far volare la ragazzaMossa da fili invisibili
tra il rumore del silenzio
con un velo bianco e sottile
ruotò nel cielo come una colomba in amore
Volarono anche gli occhi e i desideri del pubblico
tra le forme e le movenze
Poi forse nello sbaglio di una luce
che ingannò una tenda
apparve il filo che legava le ali
e mille nasi come mirini puntarono l'errore
e dalle voci mescolate uscì fuori qualche minaccia
Il presentatore invitò al contegno
ma il vecchio col berretto a strisce gridò
cialtrone...hai smascherato la mia infanzia
Il mago ripulì lo sconforto
apparso in un sudore freddo
e con voce bassa che risalì
...Signori miei
la magia è come l'amore
ha nella durata il suo difetto
e nel rischio il suo fascino
poi non è realtà ma solo un'emozione
che offusca gli occhi per far vedere il mondo
come non è
Il pubblico capì che la vera magia era nelle sue parole
appena finite di ascoltare e si sciolse in un'applauso
per quell'uomo che senza arrendersi sosteneva
la filosofia di far sognare ad occhi aperti
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Da:Scritture agricole e metropolitane
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michael santhers