Declamando il silenzio
inscrivo nei tuoi occhi
il mio più subliminale sguardo,
proposta cifrata, ascosa intesa.

Furtiva decisione in penombra
delinea coi palmi distesi
sui tuoi fianchi levigati,
i margini del mio piacere.

Tattili smanie inerti
saggiano il tegumento morbido
sopra i tuoi sogni; l’aura
ardente della tua pelle percepita
in caldi lunghi sospiri
nella maggior fragranza
dell’aria consunta, dilaniata;

come la piccola stanza gravida,
satura, pervasa, e remissiva
coi suoi amanti bramosi,
procreerà premurosa
le parole, le luci,
i gusti, gli odori,
della loro notte d’amore.