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 SOLO LA MENTE DI UN BIMBO- oldies
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marcello ravasio
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Italy
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Inserito - 13/05/2005 :  15:58:21  Mostra Profilo  Visita la Homepage di marcello ravasio  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a marcello ravasio
SOLO LA MENTE DI UN BIMBO

ERO UN BAMBINO DI 8 ANNI, IL 3° DI 4 FRATELLI, DOPO DI ME
UNA SORELLINA DI NOME ANNALISA, LA MAMMA MIMMA ED IL BABBO AURELIO.
NON CI MANCAVA NULLA, MA AVVERTIVO SEMPRE LO SFORZO DEI NOSTRI GENITORI PER GARANTIRCI UN'INFANZIA SERENA E, LA POSSIBILITA' DI STUDIARE, ALLARGANDO ANCHE I NOSTRO ORIZZONTI, ISCRIVENDOCI ALLA SCUOLA CIVICA DI MUSICA.
DA PICCOLI EPISODI, MI ERO RESO CONTO CHE DI SOLDINI NON NE CIRCOLAVANO MOLTI, MA ERAVAMO FELICI LO STESSO.
MI RICORDO A SCUOLA, TUTTI GLI ALTRI BAMBINI AVEVANO I LORO BEI LIBRI NUOVI FIAMMANTI, NOI INVECE, DOVEVAMO PASSARE TUTTI I POMERIGGI DALL'ARRABIATISSIMO CARTOLAIO, PER VEDERE SE IL PATRONATO SCOLASTICO, AVEVA AUTORIZZATO IL PAGAMENTO E LA CONSEGNA DEI NOSTRI LIBRI.
IL BABBO RIPARAVA LE MACCHINE DA SCRIVERE NEGLI UFFICI E, QUANDO LA 600 SI E' GUASTATA, ABBIAMO SISTEMATO TUTTI I SUOI ATTREZZI IN 2 BORSE, SULLA BICICLETTA DEL MARCO ED IO, SULL'ALTRA BICICLETTINA, PEDALANDO DIETRO A LUI, LO ACCOMPAGNAVO PER LA "FRESCA" MILANO DEGLI ANNI 60.
MI SI STRINGEVA IL CUORE PERO', PERCHE' CON LA POLIOMELITE, IL BABBO FACEVA UN PO' FATICA CON LA BICICLETTA, MA PERO' LO VEDEVO AVANZARE NEL VENTO COME UN AVIATORE SUL SUO BIPLANO.
POI SPARIVA IN UN PORTONE ED IO LO ASPETTAVO FUORI E, LA MIA FANTASIA COMINCIAVA A GALOPPARE , IMMAGINADOMI CHE, SACRIFICANDOSI PER NOI, LO FRUSTASSERO A SANGUE IN CAMBIO DI POCHI SPICCIOLI.


E POI VENIVA LA FINE DLLA SCUOLA.
AVETE PRESENTE QUELLA BELLA CANZONE DI CELENTANO, AZZURRO?
RIESCE RENDERE BENE L'IDEA.
PARTIVANO TUTTI SUBITO A GIUGNO E, VERAMENTE NON RIMANEVA NESSUNO CON CUI GIOCARE NEMMENO ALL'ORATORIO, FINO A QUANDO PER FORTUNA, SI PARTIVA PER ZAMBLA, PARADISO SPERDUTO, PER UNA BOCCATA DI OSSIGENO, MENTRE IL PAPA' RIMANEVA A MILANO A LAVORARE.
NONOSTANTE QUESTO, CON I FRATELLI E SORELLA, FORMAVAMO UNA BANDA AFFIATATA, CHE SCORAZZAVA FELICE PER IL QUARTIERE.
IN QUEGLI ANNI, DIVORAVO VECCHI LIBRI DEI NONNI, CON TUTTE LE AVVENTURE POSSIBILI ED IMMAGINABILI, FATTE DI ISOLE MISTERIOSE, PIRATI, CROCIATE, IMPERO ROMANO E GIUNGLA AMAZZONICA.
MI IMMEDESIMAVO A TAL PUNTO CHE, IN CERTE SERE D'INVERNO, PERSO NEL LETTONE DI MAMMA E PAPA', CON LA LUCINA ACCESA, RIMANEVO AD OCCHI APERTI, CON IL LIBRO SPALANCATO DAVANTI, COME SE STESSI GUARDANDO UN FILM.
TUTTE LE SERE, AL MOMENTO DI ANDARE A LETTO, SALUTAVAMO LA MAMMA CHE RIMANEVA SEDUTA TUTTA LA NOTTE, SU UN PICCOLO SGABELLO, CON UNA PICCOLA LUCINA, A CUCIRE PER I RICCHI SIGNORI DEI PALAZZI VICINI, CON LE GAMBE GONFIE E LE VENE VARICOSE.
ALLORA SI ALZAVA, CI ACCOMPAGNAVA A LETTO E, CI FACEVA RECITARE LE PREGHIERINE DELLA NOTTE, PER TENERE LONTANO "IL MALE " DALLA NOSTRA CASETTA.
DOPODICHE' LA LUCE SI SPEGNEVA E, MARCO, IMMANCABILEMNTE, ACCENDENDO UNA PICCOLA PILA, COMINICAVA A RACCONTARE STORIE DI
MOSTRI, PIRATI, POLIZIOTTI E DIAVOLI.
BASTAVANO POCHI MINUTI E LA MAMMA SI ALZAVA DALLA SUA SEGGIOLINA E, DOPO UN DOLCE SCAPPELLOTTO AL MARCO, CI AUGURAVA NUOVAMENTE LA BUONA NOTTE.


IO RANNICCHIATO NEL MIO LETTINO RIBALTABILE (NEL SENSO CHE OGNI TANTO SI RIBALTAVA), VEDEVO LA LUCINA NELLA STANZA ACCANTO, SEMPRE ACCESA E, SENTIVO IL PAPA', CHE FINIVA DI RIORDINARE LA CASA, AL POSTO DELLA MAMMA OCCUPATA A CUCIRE.
NEL BUIO, DOLCEMENTE, LA MENTE DI BAMBINO, SCIVOLAVA NEL "MONDO PERFETTO"
AVEVO VISTO A CASA DI UN MIO COMPAGNO DI SCUOLA, UN TRENINO IN MINIATURA, CHE MI ER PIACIUTO TANTISSIMO NON SOLO PER LA PERFEZIONE DELLA RIPRODUZIONE DEL MODELLO VERO, MA ANCHE PER QUEL SENSO DI ORDINE, PADRONANZA DELLO SPAZIO, PADRONANZA DELLE DECISIONI, DI CHI , POSSEDENDO UN PLASTICO DI TRENI, LO FA FUNZIONARE.
E COSI' LA NOSTRA CASETTA, CAMBIAVA ASPETTO.
LE DIMENSIONI DELLE STANZE RIMANEVANO UGUALI, MA AL LORO INTERNO ESISTEVANO DELLE REALTA' IN MINUATURA, OGNUNA CON DELLE CARATTERISTICHE BEN PRECISE, LA + IMPORTANTE ERA SENZA DUBBIO QUESTA:
ERA IL REGNO DEL RE AURELIO E DELLA GRANDUCHESSA MIMMA.
IL TAVOLO DELLA SALA ERA DIVENTATO UNA PICCOLA CITTA' IN MINIATURA,
(TIPO PRINCIPATO DI MONACO), CON LA SUA BELLA FERROVIA AD ANELLO INTRONO AD ESSA, LE VIE PRINCIPALI CON I TRAM "EDISON", LA STAZIONCINA ED, INFINE IL PALAZZO REALE, UNA SPECIE DI TENDA A MULTIPIANO, CON DIVERSI AMBIENTI, DOVE VIVEVA LA FAMIGLIA REALE E, DOVE SI AMMINISTRAVA ANCHE LA GIUSTIZIA.
QUANDO IL TRENO REALE PARTIVA PER ANDARE A ZAMBLA, NELLO SCOMPARTIMENTO RISERVATO, SI ACCENDEVANO DELLE LUCINE TIPO PRESEPE, IL CONVOGLIO USCIVA DELLA PORTA E, TUTTO IL MONDO SI BLOCCAVA, CORRENDO SUI BINARI, IN UN MONDO IMMPBILE, RAGGIUNGEVAMO IL CASOLARE, DOVE IL TRENO, SPARIVA NELLO STANZINO DEI SALAMI, E VENIVAMO RICEVUTO CON TUTTI GLI ONORI DAI NOSTRI AMICI DI ZAMBLA ALTA.
INTORNO AL TAVOLO DELLA SALA, IL MARE, LE PARETI ED IL SOFFITTO MONTAGNE VERDI E CIELI AZZURRI (PROVERO' LA STESSA SENAZIONE 40 ANNI DOPO, VEDENDO IL FILM - THE TRUMANN SHOW), NELLA CAMERA DA LETTO, SUL COMO' E IL GRANDE MOBILE, ERA IL MEDIO EVO CON I SUOI CASTELLI E PER RAGGIUNGERE QUELLE ALTEZZE, CI SI SERVIVA DI ANTICHI GALEONI ELETTRICI, (MI ERO POSTO IL PROBLEMA DELLA PROPULSIONE), E CIOE' UNA GRANDE ANTENNA SULLA POPPA, CAPTAVA LA CORRENTE DA CHISSA' DOVE, CHE FACEVA GIRARE ENORMI VENITLATORI DIETRO LE VELE, TALMENTE FORTE CHE DECOLLAVANO COME AEREI, RAGGIUNGENDO IL CASTELLO.
NELLA NOSTRA CAMERETTA, I DIVANI E LA SCRIVANIA, ERANO ISOLE INFESTATE DI PIRATI.
TUTTE LE NOTTI VIVEVO GIORNATE INTENSISSIME, PASSANDO DA UN AVVENIMENTO ALL'ALTRO , SENZA SOSTA, FINCHE' SEMPRE DOLCEMENTE SCIVOLAVO NEL SONNO.
HO VISSUTO NEL MONDO PERFETTO SINO A 12 O 13 ANNI, QUANDO IMPROVVISAMENTE, MI SONO RESO CONTO DI ESSERE CRESCIUTO TROPPO, PER QUEL MERAVIGLIOSO LUOGO, DOVE LA MIA FAMIGLIA ED IO, ERAVAMO
AL CENTRO DEL MONDO


MARCELLO


Edited by - marcello ravasio on 14/05/2005 22:23:42

   
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