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 Oltre le nuvole
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Anna Herm
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Inserito - 23/06/2005 :  16:22:58  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Anna Herm Invia un Messaggio Privato a Anna Herm
La sala allestita per la presentazione del libro è gremita di persone. Le luci soffuse rendono l’ambiente molto chic. I camerieri in livrea bianca portano a tutti gli ospiti presenti bicchieri scintillanti contenenti champagne. Adoro lo champagne e le sue bollicine frizzanti. Non sono un ospite, ma l’autrice del libro che tra poco verrà annunciato alla critica. Non mi sento spaventata, tutt’altro, ma questa sensazione l’ho già avuta parecchi anni fa quando diedi l’esame di maturità commerciale. È un misto di eccitazione e paura. Sono una persona che non ama il pubblico, ho, purtroppo, un livello alto di emotività nei suo confronti. Ma questa sera è dedicata a me, al mio sogno che non credevo possibile. I sogni, si dice che nutrano l’uomo, il suo spirito. Difficile vederli avverare, ma da questa mia esperienza non impossibili, l’unica cosa che non si può sapere è il quando si avverino.
Quando hai 16 anni e ti scopri scrittrice di poesie, tutti pensano che sei la solita ragazzina innamorata, che sogna oltre le nuvole, esci dal reale per rifugiarti nel mondo incantato della poesia. Anche i tuoi genitori ti vedono così. Ti presenti a loro con fogli scritti, in cui le parole sembrano musica. Vedi, mentre leggi quello che a te sembrano capolavori, il loro volto crucciato e ti senti dire che la poesia è inutile.
La frase che fa “traboccare il vaso” è: “Non penserai di fare la scrittrice? Non se ne parla assolutamente devi trovarti un buon lavoro che ti permetta di vivere, altro che poesie, smettila di fantasticare!”
Quelle frasi sembrano delle corde uncinate, oltre a legarti il cuore, lo pungono facendolo piangere lacrime di dolore puro. Allora prendi tutti i tuoi fogli vai in sala dove c’è il camino acceso e uno alla volta gli dai fuoco; li osservi mentre si trasformano in cenere. Ti stupisci che però le parole non brucino, anzi rimangono scritte sulle cenere. Dentro te stessa calmi le lacrime che stai provando, perché quella persona che credevi di diventare, deve rimane là oltre le nuvole, è stupida e sognatrice.
Finisco la scuola e trovo un “buon lavoro”in un ufficio commerciale. Il lavoro in questo ufficio mi piace, ogni giorno è sempre diverso, apprezzo soprattutto il contatto con le persone. Scopro in me delle capacità che non credevo di possedere, organizzazione e responsabilità. Questo mi porta pian piano a diventarne il capo dell’ufficio. Ogni tanto la penna scrive qualcosa su i fogli che ci sono sulla scrivania, ma li cestino immediatamente come se avessi fatto un peccato. Conosco un rappresentante di cui mi innamoro follemente, ci sposiamo. Assieme a lui, una persona meravigliosa, costruisco la “mia” famiglia. Che volere di più?
Ma le anime non muoiono, difatti l’anima di quella persona oltre le nuvole che io mandai un dì, pian piano, riprende il possesso dell’esule corpo materiale. Cerco di cancellarla, quando si presenta sotto forma di scritto, ma è sempre presente. Cerco di distrarla leggendo, imparando a ricamare. Ma arde come un fuoco sotto la brace.
Una sera una mia collega mi porta a conoscere in rete, una linea di persone che scrivono fra loro tramite pc in tempo reale. Si chiamano linee di chat. So, da quello che sento, la loro pericolosità, matrimoni falliti, persone che si uccidono. Quando le sento credo che sono storie metropolitane. Non credo che un pc possa far finire un matrimonio o arrivare a suicidarsi, anzi credo, ora, che sono le persone che si nascondono dietro ad esso, con mille problemi a trovare un “capo espiatorio” per fare certe cose.
Affascinata osservo la mia collega che scrive a persone mai conosciute ne viste, come se fossero dei buoni amici. Ci provo anche io per gioco e mi accorgo di scoprire un mondo affascinate, in cui, sì ci sono persone che è meglio tenere alla larga, ma anche persone che scrivono di loro, dei loro sogni. Una sera per caso scrivo una poesia che risulta apprezzata dalle persone frequentanti la “chat”.
Fu come un scintilla che fa riardere la brace nel mio animo. Inizio a scrivere poesie e poi le favole, come presa da una follia quasi a voler recuperare il tempo perduto.
Mio marito è sconcertato, ha paura di questo lato che non conosceva di me. Cerco di fargli capire che non ho un amante. Lui all’inizio è scettico e passiamo alcuni mesi in cui entrambi sembriamo due estranei. Ma quando lui mi parla di separazione mi sento affranta e come rivivere la stessa scena di anni prima con i miei genitori. Apro il mio cuore e gli spiego che per me scrivere è vitale, importante. Ora non voglio cedere , so che non diventerò ricca, ma quando scrivo e vado oltre le nuvole mi sento una persona completa “ricca” dentro.
Scrivo per altri anni postando i miei scritti nei forum dove gli altri li possano leggere e apprezzare. Fra questi lettori, dei forum che frequento, trovo un’editore che legge le mie creazioni trovandole buone, soprattutto le favole che creo per i miei figli. Mi propone un contratto editoriale per una favola che lui reputa “meravigliosa e di grande successo”.
Ed eccomi qui, alla sera della presentazione del libro che tra pochi giorni sarà venduto nelle librerie.
Prendo il mio bicchiere con lo champagne, mi affaccio ad una delle finestre aperte e guardo verso il cielo, ora la non c’è più nessuno oltre le nuvole, là ci sono solo le stelle, la luna e altri sogni che potrò avverare. Pero ora io ho questo nel mio cuore. Mi sento abbracciare, mi volto e vedo gli occhi di mio marito. Lievemente le nostre labbra si incontrano e mi sussurra “Stanno aspettando te per iniziare”. Dalle mie esce solo un “Ti amo”.


ANNA HERM

   
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