Shirin
Senatore
Italy
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Inserito - 28/06/2005 : 03:35:00
Piangeva l’eroe. Il suo cappotto giaceva sul pavimento ancora umido di pioggia. Restò in silenzio molto a lungo. Era tornata la tristezza a fargli compagnia e come un assassino in cerca di pace accese lo stereo ereditato da suo padre. Le prime di note di Carmina Burana riaccesero antiche emozioni. Ricordò molto presto la tristezza che lo rapiva da ragazzo e come i suoi sogni racchiudessero speranze e passioni. Ricordò i primi passi in una vita a lui ignota. Suo padre lo aveva convinto di essere diverto da tutti gli altri e di dover compiere una missione nel mondo. Eppure piangeva l’eroe. Le fiamme erano divampate in pochi secondi, un cortocircuito con la presa del frigo aveva prodotto una scintilla e le successive fiamme si erano cibate di ossigeno per prendere vita e produrre lo scoppio della bombola sotto i fornelli. Era letteralmente esplosa quella cucina. Ed ora piangeva l’eroe. Ricordò nuovamente suo padre, le sue parole un poco tremolanti: “Sono fiero di te”. Era stato fatto tutto il possibile, ma il bambino durante l’incendio era morto soffocato. Dormiva nella sua culla e lui era riuscito a prenderlo tra le braccia per salvarlo, aveva sferrato un calcio alla porta di servizio ed era sceso dalle scale con tutta la rapidità di cui era capace. Aveva premuto più volte la mascherina dell’ossigeno sul volto del neonato, ma questo non aveva dato alcun segno di voler tornare a vivere. “Amore cosa ci fai qui?” Sua moglie aveva acceso la luce e lo guardava con un’aria perplessa. “Vieni qui” le rispose lui. Si sedette anche lei per terra e guardò il viso del marito. “E’ successo qualcosa?” “Stanotte è morto un neonato durante l’incendio” La donna gli prese le mani. “E’ il tuo lavoro… Sono sicura che hai fatto tutto il possibile per salvarlo.” L’eroe accovacciò la testa tra le braccia della moglie. “Spesso ho paura…tra quelle fiamme…” disse con un volto privo di espressione: “Io il fuoco lo conosco bene ed ho imparato a rispettarlo… ma a volte la paura mi prende a vampate ed io perdo attimi preziosi per salvare delle persone… ieri notte… ho aspettato troppo davanti a quella porta!” La donna strinse a lungo il marito. Lui si sorprese a fissare dei carboni non ancora spenti nel camino. Sembravano prendersi gioco di loro, scintillavano improvvisamente nell’umidità di quella notte.Shirin
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