Matteo Zanirati
L'ultimo dandy: versi di un decaduto
PRESENTAZIONE
Pochi dandy al mondo sono rimasti e solo una piccolissima parte di essi scrive poesie. Ci sarebbe molto da dire sull'essere dandy e che cosa vuol dire vivere secondo questa mentalità, ma lo scopo di questa raccolta non è "parlare del dandy", bensì far rivivere le sensazioni da me provate in momenti diversi della mia vita a voi lettori.
Tranquilli, non vi annoierò con una lunga presentazione, passerò presto al sodo. Voglio solo dire poche ma importanti parole per capire l'opera.
Nella mia vita si sono alternate tre diverse fasi: la prima, quella della depressione che mi ha avvolto nei primi anni della mia vita; la seconda, il grande amore, che mi ha dato la forza di vivere, la terza, l'autodistruzione in cui faccio parte tutt'ora.
Questa breve raccolta parlerà di tutta la mia vita vissuta fino ad ora: ho scelto solo pochi importanti versi, quelli che ritengo più importanti per me o quelli che sono risultati esteticamente e interiormente meglio riusciti.
Per quanto riguarda lo stile troverete grandi stravolgimenti, alcune volte ho usato versi liberi, altre volte forme classiche come i sonetti; questa "stranezza" è tipica del mio stile.
L'ultima piccola precisazione: le poesie le ho ordinate in senso contrario quindi partirò a descrivere la parte dell'autodistruzione, poi il grande amore e per ultima la depressione.
Non voglio aggiungere altre parole, vi rallenterei troppo la lettura. E poi vi toglierei il gusto di trovare il senso e l'interpretazione delle mie poesie...
PARTE TERZA: L'AUTODISTRUZIONE
Introduzione
Questa fase è la fase in cui sono ancora partecipe. I versi che ho scritto in questa fase riguardano tutti delle ragazze per cui ho avuto delle piccole infatuazioni che sono durate solo qualche istante, ma che sono state molto dolorose. Non aggiungo altro, queste brevissime parole credo che dicano tutto...
LINDA
Ferrara, 30 gennaio 2005
Linda, non so cosa sei per me,
forse una voce nella mia testa
forse una parte intima di me
forse una Luce che scintilla sfavillante.
Io ti conosco da poco,
ma ho già presentito l'immensità
della tua sensibilità
l'immensità
della tua interiorità.
Possiedi una grande forza morale,
sei una donna di grande bellezza
sia interiore che esteriore,
sei una piuma d'oro
di immensa leggerezza
e di grande valore.
Linda, sei una persona
Che merita di essere celebrata
Nella mia poesia ti renderò
Immortale
IL SOGNO
Ferrara, 13 febbraio 2005
Dal cielo buio mi apparisti come
Una cometa accecante. Un fragore
Al sol pronunciare del Tuo nome
Mi scosse l'intimo e mi colpì il core.
Un solo fremito, una sola scossa
la massa immensa di sensazioni,
tutto iniziava a quadrare: e possa
essere sogno? O reali percezioni?
La verità è solo una... Tu sei
Per me molto importante, la cosa
Più sfavillante e pulsante; Tu sei
Conferma che questo mondo è rosa
E non nero opaco, come vuol farci
Credere di essere. Dea favolosa...
UN TOCCO DI PENNELLO CADUTO DAL CIELO
Ferrara, 30 marzo 2005
La terra bianca,
ma ecco dall'alto un pennello
strisciare sul suolo.
Un tratto di un colore cangiante
Distinguo alcune tonalità:
Blu come la profondità della tua interiorità
Giallo come la luce che mi hai acceso
Rosso come la passione che mi penetra il cuore
Verde come la speranza di un futuro insieme
Un tratto senza fine...
CASCATE D'ORO
Ferrara, 11 aprile 2005
Una goccia, due gocce, tre gocce
Tocchi di oro opaco scendono frettolosamente
E si increspano piano piano.
Sento la freschezza sulle mie mani,
ma allo stesso tempo calore,
un calore che mi parte dal cuore.
Un'euforia fuori dal cosmo
Mi colpisce forte, ma con dolcezza
E un sorriso mi si apre sul viso.
La passione scalpita, e la mente,
dinnanzi a questo spettacolo, si allarga
e inizio a volare tra infinite onde...
Ed ecco che le mie vene cambiano colore,
le mie unghie cambiano colore,
le mie dita cambiano colore
Tutto si tinge di un oro opaco.
IN RIVA
Ferrara, 16 maggio 2005
La luna, le stelle,
il vento,
le onde,
il silenzio...
Una cosa sola,
i nostri due corpi distesi
uniti da un lungo abbraccio.
La sabbia inizia a roteare
E noi con lei,
In un vortice senza fine.
Sarà paradiso terrestre?
O inferno di peccato?
E ripenso all'eden e ai tempi che furono
Quando i due primi amanti
Compirono il gesto più ameno,
Ma il più grave della loro vita.
Solo amicizia scorre nelle vene;
ma sarà realmente così?
PARTE SECONDA: IL GRANDE AMORE
Introduzione
Come dice il titolo, questa fase rappresenta un grande, immenso, momento della mia vita. Ma amore non vuol dire di certo felicità. Infatti è stato anche un momento molto travagliato della mia vita in cui ho sofferto tutte le pene dell'inferno ed è proprio questo evento che ha dato il via al mio processo di autodistruzione interiore.
Un ultima precisazione: questo momento si potrebbe dividere in due fasi. Nella prima parte dove l'amore era la molla della mia vita che mi dava una felicità infinita; la seconda fase è invece caratterizzata dalla nascita della mia psicosi da cui sono uscito, una sorta di gelosia fortissima che mi ha portato a interrompere il mio rapporto con quella donna che ho tanto amato.
Se invece di leggerla la poesia, chiudete gli occhi e ve la fate leggere da qualcun altro (mi raccomando qualcuno che è capace di leggere le poesie!) potete trovare nelle mie parole l'amore che ho riposto in quei versi e vivere quello che ho provato.
LA PIETRA
Ferrara, 30 gennaio 2004
Sotto il cielo limpido, sgombro, senza ombra di grigiore,
dove la stella diurna rivela tutto il suo splendore,
una Pietra viene forgiata,
una Pietra pura, priva di imperfezioni,
una Pietra dello stesso colore del mare,
affascinante come uno zaffiro
e di valore inestimabile come il platino:
La Pietra del mio destino.
Là, dove i nostri due cuori si incontreranno,
la Pietra si poserà nel mio intimo e mai più se ne andrà
Nulla potrà scalfirla,
nè l'odio né la morte stessa,
la Pietra resterà sempre nel suo posto
perpetua nel tempo e nello spazio.
Splenderà per sempre,
e non si spegnerà
MAI
IL FULMINE
Ferrara, 1 febbraio 2004
Il buio e il freddo si stavano disperdendo sui nostri volti
troppo a lungo,
ma poi un fulmine ci colpì,
con una forza e irruenza incontrollabile:
tutto ciò intorno a noi da buio prese luce trionfalmente
e il freddo si trasformò in un piacevole tepore
che scaldò le nostre anime e che ancora tutt'ora arde.
IL NOSTRO PRIMO INCONTRO
Il principio era un immenso cerchio vuoto,
nulla all'esterno, nulla all'interno.
Poi arriva il tuo sorriso
e la tua anima colpisce il mio cuore.
Il cerchio si riempie del tuo amore
e un brivido caldo si abbatte sul mio petto.
Credo di essere al settimo cielo,
perché vedo un angelo davanti ai miei occhi.
Il calore delle tua labbra sfiora appassionatamente la mia bocca
ed il mio cuore inizia finalmente a pulsare.
Un battito perpetuo che non finirà mai.
LA PIUMA CADUTA DAL CIELO
Ferrara, 7 febbraio 2004
Ondeggi, ondeggi nel vuoto,
caduta dal più alto dei nostri cieli.
Poi d'un tratto, a pochi centimetri da terra,
ti posi su di me
e un brivido di forte intensità mi colpisce il petto.
Tu sei la mia leggiadra piuma che mi solletica il cuore.
Una simbiosi inarrestabile, sei parte di me,
la mia linfa vitale che con la sua dolcezza ed elettricità
mi fornisce la scossa per la mia felicità.
Senza di te nulla ha alcun senso,
senza di te nulla può esistere.
LA FESTA DEGLI INNAMORATI
Ferrara, 14 febbraio 2004
Una freccia venne scagliata,
con un forte, magnifico, fremito.
La musica di quell'arco ci colpì,
i nostri cuori ansimarono,
per qualche istante tremarono.
Poi tutto l'universo si fermò:
Con la sua scintillante criniera
la freccia ci trapassò il petto.
Un a linfa vitale ci fu trasmessa
e la nostra vita divenne una simbiosi.
Nulla potrà più dividerci.
LA PRIMAVERA
Ferrara, 19 marzo 2003
Una mano materna, dolce,
accarezza i nostri visi
e le giornate si tingono di verde,
il cielo diventa limpido
e il sole riprende tutto il suo potere.
Noi due,
distesi su un'isola fiorita,
la sola in mezzo a tanto grigiore,
ci fissiamo per un intervallo infinito negli occhi.
Poi il tempo riprende il suo corso
e le nostre labbra iniziano ad assaporare il gusto dei nostri cuori.
I nostri corpi si intrecciano in un vortice senza fine
e il nostro amore sarà eterno!
IL NOSTRO AMORE
Ferrara, 20 marzo 2004
In un pomeriggio grigio e lucente ti chiamai
E tu risposi al mio dolce richiamo con un lampo.
Il mio cuore, pazzo di te, si accese come non mai
E le nostre labbra si sfiorarono in un verde campo.
Le nostre brevi vite si strinsero per l'eternità
E il nostro sogno iniziò il perpetuo cammino
Che ci guiderà insieme alla perfetta fedeltà,
senza dover vivere come un geloso felino.
I tanti infiniti momenti passati insieme
Saranno valorosi tesori della nostra vita
E dobbiamo desiderarli con tanta viva speme.
Questo sogno sarà per sempre profondo e splendente,
nulla potrà fermare il nostro amore in vita
e anche oltre rimarrà vivo infinitamente.
LA LONTANANZA
Ferrara, venerdì 26 marzo 2004
Non un secondo posso resistere
Senza Te, mia luce, mia sola vita,
il mio cuore su di se si avvita
e accorato smette di battere.
Eppure Tu non appartieni a me
ma a tuo padre, e la gelosia
inizia la sua corsa; come sia
io, un perverso Edipo senza speme.
Una partenza mi distruggerebbe,
rovesciandomi il cuore infranto
e la mia vita sì, finirebbe!
Ma ovunque andrai io intanto
Ti inseguirò, il cuore soffrirebbe,
ma sempre Ti amerò, mio Pianto.
TRE MESI
Ferrara, 31 maggio 2004
E fu in una panchina nodosa
il nostro primo fulmine notturno.
Ma nella tana del Massari boscosa
Sfortuna ebbe il suo primo turno.
Ecco che il mio cor forza prende
E nel giorno di Cupido, esplode!
Un Ti Amo dalle mie labbra scende
E rinasco in un'eterna lode.
Ma Sciagura riprende i suoi giorni,
A Milano ti costringe fuggire
Ma mossa da Amore in patria torni!
Ma Sventura ancora vuole ferire
E in Toscana ti vuole dei giorni.
Lei cerca solo di farci impazzire,
Ma la Pietra per sempre ci unirà!
ANGELO
Mio sublime angelo d'oro
Di azzurro tenero vestito
Con una freccia mai ferito
In pieno centro il core.
Questo mio canto è per te
Per ringraziarti di tutto
Quello che sempre hai fatto
A me
In questo giorno magico
Ti regalo un piccolo sogno
Un piccolo vortice
Che tutte le tempeste aspira
Tutto il mio amore è espresso
In queste irrisorie parole
Ed in questa dolce musica
Che dall'alto ci guida
Ora chiudi gli occhi
E ascolta in silenzio questi cori:
Ti porteranno nel mio mondo
E insieme potremo vagare
Per il resto della nostra vita.
Voglio dire qualche parola prima di farvi leggervi questi versi. E' questa la prima e l'ultima poesia in cui annuncio la mia psicosi. Dopo di questa poesia c'è stato un ozio letterario di sei mesi per colpa di questa psicosi ho abbandonato l'arte poetica per un po' di tempo e me ne rammarico tantissimo perché dei versi sulla mia psicosi sarebbero stati molto interessanti. Questo "ozio" è durato fino a quando non mi sono lasciato con il mio grande amore e ho avuto una piccola infatuazione per un'altra ragazza (la prima poesia di quest'opera è infatti dedicata a lei).
Ed ecco questi ultimi versi dedicati al mio grande amore della mia vita...
AMORE MIO
Amore mio, mio angelo,
mia luce che mi riveli la strada dell'infinito
Solo un soffio sul tuo collo morbido
Un brivido freddo che colpisce il cuore
Può esprimere quel demone che vive dentro di me
E mi divora giorno per giorno.
Un dolore incredibile che pulsa in continuazione
Contro cui lotto quotidianamente.
Ma può succedere che la mia forza crolli
E di colpo egli può prendere il sopravvento
E controllare la mia mente distruggendo
Me e tutte le persone a cui voglio bene
Colpendo duramente il tuoi sentimenti.
Amore mio, mio angelo,
mia sola ed unica ragione di vita
Ti prometto che un giorno o l'altro
Ce la farò a vincere la guerra che è dentro di me
Grazie alla tua mano
E alla tua lancia
Quella bestia mostruosa che giace dentro il mio cuore
Prima o poi la trafiggerò
Con una forza sovrumana e deleteria
Ed ella CADRA' per sempre.
E mai più colpirà me e tutte le persone a cui voglio bene
E mai più colpirà i nostri sentimenti
Amore mio, mio angelo,
Ti prego perdonami per tutto quello che ti ho fatto
E per tutto quello che ho fatto alle persone a cui voglio bene
Quel mostro maledetto pagherà per quello che ha fatto
Mi vendicherò, puoi starne certa,
ti do la mia parola!
Quel demone, quella bestia, quel mostro
Perirà!
Perché io ti amo, mio amore, angelo mio.
PARTE PRIMA: LA DEPRESSIONE
Introduzione
Questa sezione raccoglie i miei primi versi, quindi non valutateli malissimo dal punto di vista stilistico e metrico, sono le mie primissime esperienze poetiche. Sono presenti testi di diverse categorie, alcune riguardano il pieno la mia depressione altri sono componimenti che ho comunque effettuato in questo periodo della mia vita.
ANIMA SOLITARIA
Ferrara, 3 giugno 2003
Sono un'anima solitaria,
un'ombra caduta,
che si riversa su se stessa,
in cerca di un bagliore impercettibile
quando le colombe s'agitano.
GOCCE DI TEMPORALE
Ferrara, 29 giugno 2003
Un mantello scuro fuggente ricopre piano piano la vasta coltre azzurra.
Arriva il silenzio, poi il suo grande cuore fa il primo battito,
un pulsare in costante aumento,
la paura di chi deve dare il primo bacio.
Ma ecco le prime lacrime di gioia che iniziano a cadere sull'asfalto.
Ecco, ci sta prendendo la mano!
Ormai non è più necessario versare altre lacrime,
è arrivata l'ora di togliersi il mantello...
UN SOLO RESPIRO
Ferrara, 17 luglio 2003
Un solo mio respiro bastò per portare l'inferno sulla terra.
E poi fu solo silenzio...
L'APOCALISSE
Ferrara, 19 luglio 2003
Tutto è relativo e noi abbiamo il libero arbitrio.
Credere nel destino è una grande scemata,
siamo solo noi che decidiamo cosa fare di noi stessi.
L'apocalisse è una cosa personale,
io lo sto vivendo.
IL GIUOCO DELLA VITA
Ferrara, 21 luglio 2003
Frammenti di luce innanzi ai miei occhi.
Un bagliore che sorge e tramonta irregolarmente si muove alla mia destra.
Una scala verso l'infinito appare e in meno di un attimo si nasconde nuovamente,
perdendo forma.
Lo stesso giuoco della vita, per un attimo hai la grinta e sali la scala,
ma poi l'attimo si esaurisce e la scala scompare,
facendoti ritornare più in basso di dove eri partito.
RICORDARE
Lido di Spina, 23 luglio 2003
Una pugnalata nella ferita più profonda che si ha.
Tornare indietro, ricordare,
non esiste niente di più doloroso.
Bisogna guardare con gli occhi,
non con la mente,
guardare quello che si ha davanti agli occhi
e non guardare quello che si ha nella mente.
Bisogna sempre togliere il coltello
e girarlo dall'altro lato,
come le frecce del tasto "avanti"
Solo allora il coltello cambierà forma,
e diventerà il faro che ti guiderà
nell'oscurità dei tempi bui.
IL FALO'
Lido di Spina, 16 agosto 2003
Due bagliori nella notte,
uno dalla nascita della terra
e l'altro dalla nascita della nostra magia.
Più di cinquanta anime imbizzarrite,
che puzzano di pazzia,
volano tra i due bagliori
e assaporano il gusto di questa immensa notte.
IL VUOTO ESISTENZIALE
Ferrara, 14 novembre 2003
Il vuoto diss'io e il vuoto fu.
Io ho rovinato la mia vita,
nessun'altro,
nessuna forza,
solo la mia testa,
nulla più.
E il vuoto fu colmato da un solo pensiero,
che non dipese da me,
il bisogno di una complementarietà,
la scoperta dell'altro spicchio,
uguale ma opposto.
Così non dipenderà più dal mio essere la copertura di tal vuoto,
ma da una persona molto speciale.
E caos allora sarà
L'ECLISSE
Ferrara, 21 novembre 2003
Mi persi e vagai per più di mille passi nella oscura selva notturna,
senza un Virgilio che mi facesse strada.
Ma ecco che l'eclisse notturno stava finendo:
una meravigliosa luce stava sbocciando dal cielo,
la Luna si era finalmente liberata
e stava splendendo come non aveva mai fatto.
E io sospirai e inizia a elevarmi verso la luce,
senza più voltarmi indietro.
Dedicato a: Azzurra Scalorbi
"Gran Maestro" Gianfranco Maresca