Si chiamava Franco Bullone
e tutti lo prendevano in giro
per quel nome stranoMangiava aria e miseria
che masticava nel silenzio
..beveva il pianto delle ironie
che subiva la sua intelligenza
Aveva anche un'amore
che non lo completava
anzi gli sottraeva con aspettative
di gloria la poca pace
che nascondeva tra mura insulse
di povertà
Cercava di giocare d'anticipo
con un soriso strano
per spezzare l'etichetta di ilarità
degli implacabili
Cercò nelle intemperie
la vera ruggine per confondersi
tra le cose inutili
e concon esse quel nome
lontano da ogni prestigio
Un giorno passò una rondine
che lo invogliò a partire
..se ne andò in America
e si chiamò Frnak Buhll
Forse l'aver cambiato quel nome
che richiamava la nefasta sorte
o l'affetto della nuova
madre terra fece trovare
sentieri che in tempo breve
lo portarono alla vetta più alta
di quelli che contano
Passarono gli anni
e una sera si ricordò
di quella terra
e la pensò come una virgola anomala
posta come infinita pausa sul male
e con una penna fece un grosso lago nero
su una cartina geografica
con in mezzo una croce
poi abbassò il pollice
e lo piantò nell'inchiostro
Seppi la storia e mi venne
come al solito lapidario
da dire....ecco perchè
tanti emigranti non sono
mai più tornati..mai torneranno
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Da:Un temporale con nuvole dirottate
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michael santhers