Parte SecondaDi come la Principessa delle Nevi ebbe un compagno di viaggio
Il Re stava per congedarli tutti, quando gli venne in mente di far chiamare anche il Grande Astronomo di Corte per un calcolo più preciso del giorno esatto della fuga ed alcuni Consigli.
Il Grande Astronomo di Corte entrò nella Sala del Trono e con aria assai preoccupata non fece neppure parlare il Re e iniziò:
- Il Gran Consigliere chiamandomi mi ha spiegato le tue intenzioni, mio Re. Riconosco che sono lodevoli e convengo pienamente che è giusto far sì che la Principessa riacquisti fiducia in se stessa, tuttavia ritengo che questi siano tempi un po' azzardati per far girare da sola per i Monti dell'Anadyr, verso la Penisola del Giorno Prima, una fanciulla di diciassette anni avendo per scorta solamente Dodici Renne e Dodici Caribù.
Da quando gli Abitanti del Mondo Piatto
hanno scoperto che piatto non è affatto,
e si son messi in testa di conquistarlo tutto,
per giocarci a palla finché non scoppierà. Sarei assai più tranquillo,
mio Re Cortese,
se tu volessi dare a tua figlia una scorta
per questo Viaggio, Non Lungo, ma Neppure Breve e con Molte Attese. -
- Grande Astronomo di corte, - disse il Re - non è per caso che ho scelto te, previeni sempre i miei pensieri e ti avevo appunto convocato per chiederti se eri disposto ad accompagnare mia figlia, la Principessa, in questo suo viaggio.
Io mi fido molto delle tue capacità e del tuo coraggio, ma tu sai che la Principessa è assai sfiduciata e probabilmente, la sua diffidenza ti sarà d'intralcio per riuscire a farla arrivare in tempo a vedere sorgere il Sole del Giorno Prima, ma poiché io, che sono l'unica persona di cui ancora ha fiducia, non la posso accompagnare perché devo fare la guardia a sua Madre, soltanto tu, che sei Gran Mago, Veggente, Poeta e Astronomo di Corte puoi condurla alla Penisola del Giorno Prima e durante il Viaggio, sfamarla con le ricette gustose a base di Licheni ed erbe spontanee dei Monti dell'Anadyr, che solo tu conosci.
Salva, cortesemente mia figlia dal suo Destino d'Infelicità e potrai chiedermi tutto quello che vorrai. - Concluse il sovrano.
- Mio Re, non chiedo niente in cambio, - proclamò il Grande Astronomo di Corte, - giacché solo il poter godere della leggiadra compagnia della Principessa è ricompensa sufficiente.
Al di là della tristezza dei suoi occhi
scorgo gli immensi Prati della Gioia,
nel profumo dei suoi crespi capelli,
sento le fragranze delle Foreste del Sud.
Riporterò il suo Cuore Intatto
al Sole del Giorno Prima
e le sue risa tintinneranno ancora per gli scaloni del Castello di Ghiaccio. -
***
Le parole del Gran Mago e Astronomo di Corte tradivano il suo Amore Segreto per la Principessa delle Nevi agli occhi del Re, che ne sorrise e si augurò in cuor suo che la sua Dolce Figlia lo ricambiasse.