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COME PLASTICA
Una lontana melodia,
mi riporta tra i tuoi sguardi,
tra le tue parole,
di fatuo apparire ammantate.
Una dolce melodia
mi ricorda le tue labbra piene,
e i tuoi gesti affettati,
per fasullo affetto.
Una melodia vecchia,
come l’ultime parole pronunciate,
in frettoloso affanno,
per superficiale sentire.
Una melodia vuota, inconsistente,
come plastica che legno imita,
come plastica che d’oro si fa illusione,
come plastica che puzzolente brucia.
Una melodia avvizzita,
da dimenticare,
da riciclare,
come plastica da gettare.
yama