Ho vissuto nei giorni scorsi, un'esperienza che decisamente "mi mancava" e della quale avrei decisamente "fatto a meno".
Mi si è avvicinato un compagno di lavoro per sottopormi una "novità" ricevuta, non so bene come, sul suo cellulare, e me ne ha offerta la visione, con la medesima ostentazione di quando si sottopone ai nostri interlocutori, la testimonianza di una rarità pregiata.
Il soggetto consisteva nel documento, tecnicamente amatoriale, ma tristemente reale, della decapitazione di un malcapitato ostaggio di un gruppo di fondamentalisti islamici.
Inutile descrivere lo strazio della scena, né tanto meno abbandonarsi a scontati commenti di orrore e condanna, quello che ha stravolto l' indirizzo dei miei sentimenti, è il compiacimento, per il possesso di tale documento, di quel "mio amico", convinto di avermi reso partecipe di una sua particolare fortuna.
Fra l'altro, e da qui si genera un turbine di inquietanti interrogativi, tale persona è il "Principe dell'anonimato, abilissimo collezionista di giochi da Consolle, delle quali possiede gli ultimissimi modelli, è il più tradizionale dei tifosi di calcio, per nulla dedito alla violenza, ignavo quanto basta per essere additato a tipico esemplare di quella stragrande maggioranza che vive ed opera all'insegna del "a un palmo dal mio c... caschi il mondo".
Non ho dubbi che alla prima partita di calcio, "il documento" travasi nel dimenticatoio (almeno provvisoriamente), ma è proprio questa incoerenza, esente da valutazione e ragionamenti, che non possiamo sottovalutare e permettere, per eccesso di indifferenza e colpevole pigrizia.
Il mio "amico" non è in grado, è evidente, di comprendere che il suo comportamento è un indiretto atto di propaganda e forse, viste le odierne possibilità di sovvenzione a mezzo consumi telefonici, anche un vero e proprio "sponsor" di gesta che sicuramente non condivide, quando "lette" con una chiave maggiormente accordata alle nostre tradizioni e necessità.
Penso, alla luce di ciò, che tutti noi, navigatori abituali, dovremmo adoperarci, proprio per l'amore per la poesia, la letteratura, la musica, che ostentiamo in queste pagine, come promotori di iniziative indirizzate ad un aiuto per i soggetti deboli, che stanno rischiando di creare una platea virtuale a gesta che abbiamo abrogato dai nostri costumi, che non possiamo e non vogliamo veder rifiorire, per indifferenza o pigra ignoranza verso una realtà dilagante, ma apparentemente troppo lontana, per stimolarne una dichiarata avversità.
Sicuramente potremmo trovare un'infinità di accondiscendenti, entusiasti, collaboratori, fra i siti con indirizzi simili a Concerto di Sogni, ed in tutti gli occupanti dell'etere, radio e televisioni, che penso possano vivere la nostra medesima necessità.
Qualsiasi idea può essere giusta, per muoversi in antitesi a questo scempio, per evitare (quantomeno tentare) l'insorgere di nuove "mode estreme", di cui son facile preda i distratti, i deboli e gli annoiati.