La canzone
Le parole di questa canzone non sono nè meglio nè peggio di tante altre. Semplicemente ricalcano i temi cari alle canzoni degli Alpini.( Sul ponte di Perati...Signore delle cime...)
La musica, come già detto, non presenta nulla di nuovo, ed è questa la sua forza, parole e musica sono spiccatamente italiane, arrivano facilmente al cuore, come la musica country di Nashville in America.
...canta con il cuore viene detto al soldato che si recherà alla base missilistica... dal film e romanzo "Missili in giardino", con un grande Paul Newman
Frasi già lette e sentite? Meglio così.Sono nostre, patrimonio comune. Ci commuovono di più proprio perchè applicate a situazioni immediate, i cui protagonisti hanno fratelli e genitori giovani e viventi. I fratelli dei morti che leggeranno le parole di questa canzone , e le leggeranno perchè concerto è molto letto, ne saranno consolati.
Quanto ai soldati partiti questa mattina, se riusciranno a fare cessare i missili Katiuscia su Jaffa sarà un risultato, ma se non ci prova nessuno, si arriverà alla catastrofe. Perchè non sperare?
E saranno meno ipocriti dei pacifisti che vanno in corteo alzando gli stendardi con il faccione barbuto del capo di Hetzbolla.
Combattere serve?
E sì, questa canzone ci porta a riflettere. Combattere: a che serve?
Ho conosciuto la comunità dei Filippini a Milano, inviatata ad un battesimo con una grande festa. Eravamo solo due le famiglie italiane invitate, considerate degne di affetto e di considerazione.
Ho così saputo parecchie cose, tra l'altro il grande rispetto per gli Americani arrivati nelle loro isole, soggiogate da dittature di vario tipo. Non sentono di avere nessun altro riferimento positivo.
Si arriva al punto in cui il nome spagnolo si trasforma da Pedro in Peter.
Mangeremo ancora i pompelmi Jaffa?
Mentre aspettavo il trenino turistico di Bellaria, una signora mi disse di avere visto meravigliosi giardini nella regione di Jaffa e temeva che tutto fosse distrutto, per non parlare di uomini, donne, bambini. Era molto perplessa e triste. Era andata come semplice turista.
Al grido di dolore delle popolazioni attaccate dai razzi dei terroristi stanno rispondendo in questi giorni le truppe dell'ONU. Ancora una volta giovani uomini e donne partiranno in missione.
Chissà che cosa ci riserverà il futuro.
L. ha continuato a rimproverare noi genitori perchè ho trovato la legge che gli permetteva di non fare il servizio militare.
Avrebbe voluto entrare nei Carabinieri, ma c'era lo scoglio del servizio militare non fatto.
Avrebbe anche voluto entrare in Polizia , ma la convocazione per l'esame è arrivata ad ...esame effettuato, in busta aperta e mezza stracciata ...non gli sarebbe importato nulla di andarsene in Irak o in Libano...ma questo è un altro discorso...e poi i genitori piangono sempre quando i figli si allontanano, sia per la guerra, le spedizioni, gli attraversamenti degli oceani, per lavoro o perchè escono semplicemente di casa.
Altri figli, come quello di Silvia, che attende sempre notizie con la paura di un rientro forzato da Nassirya, così mi disse Pier questa mattina, sono partiti e continueranno a partire...
Anch'io, come Morgana, Pier, Luisa e penso tutto Concerto, siamo solidali con le famiglie di questi giovani.
Elena