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 4 Favole e Racconti / Tales - Galleria artistica
 Lo chiameremo Cerino
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Cleonice Parisi
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Inserito - 14/05/2006 :  14:47:03  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Cleonice Parisi Invia un Messaggio Privato a Cleonice Parisi
Cerino, Cerino, vieni che è pronta la cena?

Candelina urlava al piccolo Cerino, di rientrare a casa, ma il piccolo sembrava esser sordo alla voce della sorellina.

Cerino torna a casa lo dico alla mamma e poi vedrai che ti succede?

Uffa!!! Ma che vuoi? Candelina lo sai che sei davvero scocciante?A volte mi soffochi davvero.

Vieni non fare storie che la cena è a tavola e se mamma si accorge che non ti sei ancora lavato se la prende con me, lo sai che io ho il compito di controllarti.

Un attimo e vengo? Disse Cerino con lo sguardo furbetto.

Candelina rientrò in casa, stanca, quel fratellino era davvero un flagello, se non fosse mai nato forse la sua vita sarebbe stata migliore, e prese a desiderarlo tanto fortemente che dal suo cuore, si elevò al cielo una preghiera al Padre di tutti i fuochi.
Improvvisamente dinanzi ai suoi occhi apparve un piccolo fuoco sospeso in aria, che con voce squillante disse:

Ciao Candelina, mi chiamo Fiammella, sei certa di quello che hai chiesto?
Sono stata mandata per realizzare la tua preghiera, se tu vuoi da questo momento in poi Cerino non sarà mai esistito.

Candelina ci pensò giusto un attimo su, e poi con voce decisa disse?

Fiammella ma sarà come se non fosse mai nato?

Si – rispose Fiammella .

Che sia, allora, fallo sparire.

A quelle parole Fiammella scomparve, e Candelina per avere certezza che Cerino fosse davvero sparito, prese a chiamarlo.

Cerino, Cerino, dove sei?

Ma al suo richiamo nessuna risposta. Un rumore nella toppa della porta la distrasse e Candelina corse incontro al suo papà che era sempre solito rientrare a quell’ora?

Ciao Candelina, com’è andata a scuola novità, dov’è la mamma?

In cucina papà sta preparando la cena. Poi restò per qualche attimo ammutolita, in attesa che il padre le chiedesse di Cerino, ma nulla, come se il suo fratellino non fosse mai esistito.

Entrarono in cucina, la tavola era apparecchiata per tre e non più per quattro, tutto era apparentemente tranquillo, ogni cosa al suo posto, nessuno schiamazzo da parte di quel monello che sapeva mettere sempre tutto sottosopra.
Inizialmente Candelina fu felice di quella pace ritrovata, le attenzioni dei suoi genitori ora erano rivolte solo a lei, poteva finalmente ritenersi felice, ma ben presto la mancanza di Cerino prese ad incendiarle il cuore.
Era triste addormentarsi da sola tutte le notti, la casa era sempre troppo silenziosa, e poi di chi sarebbe stata la sorella più grande, quella saggia, quella che consiglia, ora che Cerino non c’era più.
Allora decise di chiedere al Signore dei Fuochi di ridargli il suo fratellino, e pregò, pregò tanto ma nulla Fiammella non apparve e Cerino non tornò. Candelina divenne triste, ma tanto triste e prese a non mangiare più, i genitori erano molto preoccupati per la piccola, che deperiva a vista.

Candelina ma cosa hai? Perché non sorridi più, dillo al tuo papà.

Rivoglio Cerino?

Cerino? E chi è?

In quel istante Candelina capì che davvero non c’erano più speranze prese a piangere presa dallo sconforto addormentandosi sfinita.


Buon giorno Candelina?
La voce squillante del suo papà le annunciava un nuovo e meraviglioso giorno. Lo sai che oggi la mamma partorisce, su, su pigrona è in arrivo il fratellino nuovo, nuovo di zecca.

Dai alzati!!! Andiamo.

Candelina si alzò di scatto dal suo lettino, era felice, felice come non lo era mai stata, aveva fatto solo un brutto sogno. Il suo fratellino non era ancora nato, si lavò e vestì più in fretta che poteva.

Papà sono pronta andiamo. Disse poi con un sorriso ampio.

Come lo chiameremo questo monellino? Disse il papà con emozione.

E la piccola Candelina, con gli occhi pieni di lacrime:

Cerino, il suo nome è Cerino.

Che sia. disse il papà - lo chiameremo Cerino.

Da quel giorno Candelina comprese che non c’era cosa più bella che avere un fratellino, e che seppur monelli e dispettosi, i bambini erano sempre meravigliosi doni del cielo, e quando per la prima volta strinse tra le sue braccia il piccolo Cerino, sentì il cuore sciogliersi e la sua piccola gelosia ebbe una metamorfosi da primordiale egoismo sbocciò in profondo amore.

La sola spiaggia che non smetterò mai di cercare: quella del sorriso

   
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