Cera la luna a sfibrarmi i capelli
il sapore lento dei baci sul colloe scendeva la pioggia
affogava il mio cuore
una fiamma d'amore che premeva e riempiva.
E il vento fischiava crudele
lasciava il freddo di fuori
le tue mani galleggiavano al tatto
componevano scie tra le pieghe di seta che offrivo.
Cera la luna a rischiararmi la pelle
quando attutivo i rimorsi
e sentivo la fame e la sete
catturavo la voglia
nei tuoni che squarciavano il buio.
Spartivo l'essenza dell'essere tua
ti cercavo dove non esiste il ricordo
e rimaneva solo l' amore
mani distratte accese e ferite.
Cera la luna nell'alba degli ultimi sogni
la pioggia che allargava percorsi
la sensazione di essere preda
e una tacita arresa.
Avrei voluto allungare i minuti
cullarmi al pensiero di una vita crudele
ma c'erano stelle vestite di nero
e una luna sbilenca che spiava dal cielo.