Storia di FECKFeck era un pesciolino che, senza sapere come si ritrovò in un acquario di un negozio di pesci. Nuotava, nuotava ma inevitabilmente finiva per sbattere il muso contro una superficie che non riusciva a vedere. Così, certe volte finiva per innervosirsi e iniziava a muoversi velocemente cambiando spesso direzione, a destra e a sinistra, con scatti nervosi. Non aveva amici, quando un giorno…
Le voci arrivano lontane ,dai paesi lontani… come il vento ti sfiora il viso, le favole, spesso ti infastidiscono e ti fanno ripensare a tutto ciò che non si è fatto, ma che si sarebbe potuto fare!!!
Durante il solito brulicare di voci, persone e correnti di porte che si aprono e si chiudono il piccolo Feck si trova sempre più disorientato.. e non riesce ad abituarsi a vivere fra le alghe di plastica che non hanno neanche un lontano profumo della sua adorata acqua salmastra. DLIN.. è il rumore più frequente che rimbomba nelle orecchie del pesciolino!!! DLIN è il rumore della porta del negozio che con un colpo secco sbatte contro le campanelle, mentre i rumori, nella mente di Feck , diventavano una lontana, lontanissima melodia… un rumore più speciale degli altri fa sgranare gli occhi del piccolo pesciolino!!!!!
“Oh no” è l’ unica parola che Feck riesce a pronunciare!!!!!! Un branco di ragazzini… passo svelto………il negoziante mostra una lunga e vasta scelta di pesci di ogni genere. Il piccolo Feck ha dei colori sgargianti, con striature dorate e riflessi argentei anche se con un caratterino niente male…non si fa accarezzare e si era, ormai da tempo, rifiutato di avere contatti con le creature che lo avevano separato dal suo adorato oceano.
È inutile dire che il piccolo pesce, sempre più confuso,non ha fatto fatica a conquistare il cuore della colonia che lo avrebbe accolto!
Il trasloco di acquario è stato un po’ un terremoto, mentre i ragazzi portavano orgogliosi il loro prezioso acquisto!
Il piccolo Feck si sentiva osservato …l’unica sua salvezza era una roccia porosa dietro la quale nascondersi dagli sguardi attenti degli umani…quella roccia, un po’ come suo padre, è il rifugio di un pesciolino dagli occhi pieni di speranza e che chiedono amicizia!!!
Feck quando è nervoso si sbatte contro il vetro di quell’acquario che non voleva accettare come la sua casa.
Presto i compagni capiscono..Feck ha bisogno d’amore…non ha bisogno di sguardi puntati addosso.. capiscono che Feck ha bisogno di coccole, come un bambino indifeso che deve imparare a trovare nei suoi amici delle certezze. Gli amici imparano ad aiutarlo… nessuno potrà mai portarlo via da loro!!!Feck sta imparando a non rifugiarsi in se stesso… sta imparando a superare i problemi, che sono ancora moltograndi, ha imparato a giocare a nascondino con le alghe senza impigliare la coda… e ha imparato a ridere!
Feck capisce tutto…. Capisce quando una persona è nervosa…e ancora una volta tenta di scappare……
Qualcuno cerca di far percepire Feck agli amici come un premio……ma tutti sanno che non è così…..
Si dice che Feck sia stato mandato dagli abissi dal dio Nettuno in un'afosa notte d’estate…… le vecchie megere che passano le giornate appollaiate sulle vecchie e cigolanti sedie di legno raccontano che sia stato proprio Nettuno a far incastrare Feck nella rete di un pescatore. Raccontano anche che un giorno riconquisterà quegli abissi; e io vi dico che per il momento va bene così…che quando si infila la mano nell’ acquario ,Feck accorre e si fa accarezzare.. e sarà lui stesso a farci capire quando vorrà essere aiutato ad andare in mare aperto.
Liori Caterina
Classe 2A
scuola media "A.Rosas"
Quartu s.elena (ca)
maria gabriella olianas