Ambisco al riposo eterno
nel fresco ventre di madre terra
che mi mancò fissa ai piedi
e lenta inghiottirà
la croce fradicia dimenticata
per far spazio a un aratro
che forse mi sorteggerà
alla storia da interpretare
ignara del qualunquismo in vita
che mai mi appartenne
mi fu dato condanna
e mi crederà un Santo
un poeta,un guerrieroNon lasciatemi sospeso
al vostro dubbio di cielo e inferi
nel pollaio di loculi infetti
d'ipocrisia
al rovente sole
lo stesso che mi pigiò
impietoso come uva tra
compiacenze di padroni
per un sudore falso argento
costatomi l'addito
e la galera dello sguardo
mai dell'anima che sempre vagò
lontana dai vostri pregiudizi
Sarò concime per
gran vigore a una coperta d'erba
dove si anniderà paziente la vipera
uscita dalla bile
...............bastardi.........
non vi basterà un mausoleo
a eludere il disprezzo
a riaprire gli occhi
il due novembre
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Da:Vite tremule
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michael santhers