Di bellezza riflessa come la luna
angelo di un paradiso perdutoverbene e rose che sfioriscono tra le dita
un occhio azzurro
l'altro di fuoco
la purezza da conquistare
in un viso scavato dal dolore
il graal da distruggere in quel castello dalle ombre fuggenti.
In bocca preghiere di morte
le spine inchiodate a quel corpo perfetto da Dio
piangi lacrime e sangue
angelo biondo
supino in stanze mute
urli come fili di seta
la tua bocca un ciliegio fiorito.
E corde di arpa ti incidono il cuore
sacro e profano mischiato alla pelle
un infinito svanire
bianche quelle vesti disperse nell'ultima notte del mondo
e cerchi l'amore nelle praterie del cielo
giorno dopo giorno tessi la tua tela
e vivi la tua tormentata fine
cercando l'eterno
Silas
angelo e demone della notte.