orchideanera
Senatore
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Inserito - 03/07/2006 : 15:36:45
Stanotte ho spento le luci, sono sola a contare le stelle, sospesa su una vita fatta di vuoti e di forme, senza una meta, davanti alla pelle soltanto un appiglio, la misura di un piacere atteso da sempre. Guardo la sera che filtra da fuori e penso ad altre notti identiche a questa con la voglia di credere che si e’ affievolita e tra le dita una voglia d’amore che vada oltre questi occhi e quest’alba. Mi liscio i capelli pensando ad un uomo, principe del mare e padrone di terre, che mi scavi dove l’anima e’ carne, che mi incida sul collo le rinunce e le attese, che mi avvolga in un silenzio ovattato, un silenzio di baci senza porte rinchiuse alle spalle. Penso a un uomo disperso tra spine di rovi, le mie gambe che diventano foce e corrono al mare, che odori di terra e sappia di pioggia come un uragano d’agosto. E sia coltello di sangue e passione in quest’aria profusa di ansia e d’attesa che a volte e’ nebbia e piu’ spesso e’ una resa. Un uomo di vento che esplori la mente poi il corpo che scorra come in fiume in tempesta, che sia rosa sul mio seno proteso in un mondo che ondeggia insicuro come barca su un mare d’inverno. Un uomo vestito di sole, certezza nel dubbio, musica fitta, la giusta distanza tra il passato e il presente, lui energia che scende e mi riempe, poi rapida sale, facendomi donna con uno scialle da zingara. Che sia cuore e castigo, le dita riempite di sogni, che intossichi il sangue e gonfi le labbra..ma lui e’ solo un’eco riflessa tra specchi e rossi damaschi e accarezza lontano, intinge le dita e fa scintillare la notte e non c’e’ nulla che non sappia d’amore se non l’ultimo sogno appigliato a una stella che dispari brilla nel cielo.
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