Piero Sampiero
Esploratore
Italy
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Inserito - 19/07/2006 : 08:50:56
Vi confesso che mi ha commosso lo sceneggiato, tratto dal romanzo di Ferenc Molnar "I ragazzi della via Pal", trasmesso dalla televisione in una lunga serata, appassionante e coinvolgente. Sarà perché quel libro è stato uno dei miei preferiti nell'adolescenza, lasciando segni inconfondibili sulla mia formazione, ovvero perché, nonostante sia trascorso oltre un secolo, riaffiorano da quella vicenda, valori occultati nel presente assetto della nostra società, ma sempre validi sotto traccia, in quanto indelebili nella profonda intimità della natura umana, sta di fatto che, a vedere le immagini del racconto, sentivo ancora vibrare emozioni e sentimenti identici a quelli procurata dalla lontana lettura. Bande contrapposte di ragazzi come quelle che anch'io ho frequentato a suo tempo, seguendo le stesse regole di comportamento, nel rispetto di un'etica sovrastante l'interesse del singolo, per promuovere ogni individuo ad elemento di una squadra, una compagine, una comunità avente la stessa condivisione di un progetto, la medesima disposizione al sacrificio per realizzarlo. Certamente si trattava di giochi, ma tutto si svolgeva come se fosse vero e l'impegno era seriamente inteso, anticipando quello che, nell'età adulta, avremmo dovuto rispettare per essere uomini autentici. Al di là del contesto narrativo di questo grande scrittore e della patria ungherese della fine dell'800 e i primi del 900, la storia di BoKa e di Nemecsek, incarna l'universo della vita costantemente presente, nell' alternarsi dei cicli di civiltà e nell'avvicendarsi delle generazioni. Un tuffo in un mondo fantastico, poetico, capace di fondare il reale, per riappropriarsi di princìpi, in contrasto con il minimalismo ed il relativismo, forse politicamente scorretti, ma con la forza di rigenerare lo spirito con un pizzico d'irrinunciabile utopia. Una volta tanto, complimenti alla TV.Alce Nero
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