LUNA
(dedicata a Luisa)La luna s'incendia di malinconia,
lontana, a volte si fa aspettare,
guardano, estasiati, la sua lattea pelle, gli amanti,
che la rincorrono riflessa sull'argenteo fiume.
Tace la notte, con il suo manto di nero broccato,
s'odono, nell'invisibile penombra, passi stanchi,
d'un uomo che ha nella solitutidine il suo pentimento,
rimbalza ora, della musa celeste, un istantaneo sorriso.
L'umido si insinua nelle ore che la fanno regina,
la luna affila la falce,
mozza dei sentimenti ogni ancora,
libera gli animi dai sogni covati.
Un tenero bacio, freme, scivola, esplode,
gli occhi s'aggrappano alla sua fioca luce,
testimone discreto delle umane pulsioni,
poi con scontata grazia, si copre di nuvole gli occhi,
si mimetizza, fa capolino un'ultima volta,
scompare, con la gerla ricolma di umane pulsioni.
Grazie luna!
di Zanin Roberto