Gabriella Cuscinà
Senatore
Italy
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Inserito - 30/11/2006 : 18:15:30
Lo spirito del maleNinetta era una sessantenne vispa e molto in gamba. Al suo paese svolgeva il lavoro di sarta ed era molto brava a confezionare capi eleganti per signore. Era rimasta single poiché non aveva mai voluto sposarsi con quegli uomini che glielo avevano proposto e adesso, dopo una vita di lavoro, non aveva più bisogno di niente e di nessuno. Allora per quattro volte all’anno, si recava a Lourds come barelliera per aiutare gli ammalati che vi si recavano in pellegrinaggio. La sua fede era fervida e sincera e si prodigava per gli invalidi con sollecitudine e spirito di carità. Prendevano il treno della “speranza” a Catania e, traversato lo stretto di Messina, si ritrovavano a dover risalire tutto lo stivale. Era un viaggio lungo e impegnativo perché i barellieri fungevano anche da infermieri e dovevano prestare soccorso e aiuto ai tanti bisogni degli ammalati. Ma Ninetta non si era mai tirata indietro e si prodigava senza risparmiarsi. Una volta, erano arrivati dalle parti di Napoli e lei si trovava a passeggiare lungo il corridoio del treno per non stare sempre seduta. Ad un tratto da uno scompartimento, aveva udito provenire delle urla ed era andata a guardare cosa succedeva. Aveva visto una donna con il viso deformato e con i capelli orribilmente scarmigliati che gridava e si contorceva. Due sacerdoti la sorreggevano e lei cercava di tenerli lontano e di scalciare. S’era avvicinato un vescovo e aveva spiegato a Ninetta inorridita che quella donna era posseduta dallo spirito del male. Lei si era sentita ancora più sconvolta ed aveva osservato come quella donna digrignasse i denti e guardasse tutti con odio. Uno dei sacerdoti stava urlando:- A Lourds, la Vergine santissima ti caccerà via! Ti caccerà via!- E la donna con gli occhi iniettati di sangue aveva ribattuto: - La vedremo! La vedremo! Ninetta cominciò a pregare con tanto fervore come mai aveva pregato sino a quel momento, e chiedeva che la povera donna fosse liberata dalla possessione di cui lei stessa era stata testimone. Quando arrivarono a Lourds, molti prelati erano presenti ad accogliere la donna e la portarono via in ambulanza. Le sue urla riempirono quel posto paradisiaco, ma poi la pace, la quiete e il silenzio tornarono ad avvolgere la santità di quei monti. Il giorno dopo, Ninetta si recò alle piscine per aiutare gli ammalati a fare il bagno dentro l’acqua benedetta, e si accorse che vi stavano portando pure la signora indemoniata. Incuriosita, corse avanti per rendersi conto di ciò che sarebbe avvenuto e vide un sacerdote che cercava di tenere lontani i molti curiosi, ma il solito vescovo si fece avanti e consigliò il sacerdote di permettere a tutti di osservare quello che sarebbe successo alla povera signora. Infatti in breve tempo si era formata una folla e videro la poveretta contorcersi e urlare paurosamente. La volevano immergere e lei invece si divincolava e scalciava selvaggiamente. I capelli le si erano letteralmente drizzati sul capo e gli occhi erano infossati nelle orbite. Quando cercarono d’immergerla dentro l’acqua della piscina, cominciò ad urlare e a contorcersi in modo raccapricciante. Le sue urla rimbombavano e tutta l’acqua formava come delle grandi onde, sembrava ribollire, e Ninetta sentiva brividi percorrere il proprio corpo. I sacerdoti cercavano di afferrare la signora, ma lei sgusciava come un’anguilla per non farsi immergere e bagnare. La piscina sembrava divenuta proprio un mare in tempesta. Allora istintivamente Ninetta sentì provenire dal suo cuore la preghiera dell’Ave Maria e le sue labbra, ad alta voce, iniziarono a ripeterla: - Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te……………. Subito dopo lei, tante altre voci ripeterono, in diverse lingue, l’Ave. Divenne un coro solenne, altisonante, bellissimo, commovente. Gli idiomi erano tanti, ma tutti ripetevano all’unisono: - Ave Maria……………………. A poco a poco, l’acqua della piscina cominciò a calmarsi e altrettanto la signora invasata iniziò a rilassarsi e a non scalciare più. Sembrò improvvisamente rasserenata e Ninetta vide ciò che non avrebbe mai più dimenticato nella sua vita: i lineamenti deformati presero a distendersi e a trasformarsi. I capelli si lisciarono e si normalizzarono sulla sua testa. Gli occhi divennero sereni e quieti. La bocca assunse un’espressione sorridente e beata. Insomma la trasformazione divenne sbalorditiva e la povera Ninetta stentava a credere ai propri occhi, perché quella donna non era più la stessa di prima. Poco dopo anzi, cominciò anche lei a ripetere l’Ave Maria e la sua voce era melodiosa e sembrava che cantasse e glorificasse la Vergine santissima. Calde lacrime sgorgarono dagli occhi della nostra Ninetta e si pose in ginocchio ad adorare Colei che aveva compiuto il miracolo e aveva liberato la povera signora dallo spirito del male. Quando ritornarono a Catania con lo stesso treno, rivide la signora che conversava tranquillamente con i sacerdoti. Era ben pettinata e il suo viso era molto bello, sereno, con dei grandi occhi azzurri. Parlava ed aveva una voce dolce, sommessa e raccontava che ad un certo punto, mentre si trovava dentro la piscina, aveva sentito allo stomaco come un urto violento, poi un calore fortissimo e s’era accorta che tutti intorno a lei pregavano. Allora improvvisamente aveva provato il desiderio di pregare pure lei e c’era riuscita. Aveva avvertito una gioia profonda, un estasi e un incanto indescrivibile ed aveva potuto pregare e recitare insieme agli altri: - Ave Maria, piena di grazia……………………. Gabriella Cuscinà
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