Ola, sono Maddalena, vi ricordate, vero? Vi saluto così perchè il mio viaggio quest'inverno è stato in Mexico nel golfo caraibico.
E' la prima volta che visito questa terra e devo dire che mi è piaciuta molto, la popolazione è molto ospitale. Mi sono recata a sud del Mexico nella terra dei Maya.
Intrapresi questo viaggio come al solito sola, carica di bagagli e attrezzature subacquee e tanta voglia di novità.
Dopo dodici ore di volo atterrai a Cancun, lì trovai ad attendermi il pulman che mi portò a Plaia del Carmen. Alloggiai questa volta in un villaggio resort bello ma un pò caotico. Sistemata, la prima cosa che feci fu recarmi al diving per i soliti accordi di immersioni.
Mi aggregai in un bel gruppo di sub di nazionalità diverse e prima di imbarcarci pianificavamo le nostre immersioni.
Dimenticavo di dirvi che nell'arco dell'anno presi un secondo brevetto, "l'Advance" che, per chi non lo sapesse, serve per fare immersioni profonde fino a trentanove metri. Le mie immersioni erano due al giorno, la prima a trenta metri e, dopo l'intervallo di superficie, la seconda di diciotto o venti metri, ne feci una ventina, tutte molto belle e interessanti, anche se devo dire che il fondale del mare caraibico non è niente di eccezionale.
Un giorno decidemmo di andare a vedere un relitto. Quel giorno vi era un pò di vento e così non partimmo dalla spiaggia, il mare era mosso e allora ci recammo al porto distante venti chilometri. Il viaggio in barca durò trenta minuti.
Eravamo in otto, come sempre l'unico sub di sesso femminile ero io. Ci preparammo e, uno alla volta, ci tuffavamo, il relitto era situato a trentaquattro metri di profondità. Una nave bellissima adagiata su un fianco e ricoperta di flora, tra cui anche coralli.
Quel giorno vi era molta corrente e tutti insieme ci attaccammo alla nave per riposare qualche minuto.
Quell'immersione la feci solo con la muta senza maniche e così capitò un piccolo inconveniente. Con l'avambraccio strusciai un corallo nero velenoso, (me lo dissero dopo!), fu un dolore forte tanto che pensai di essermi tagliata con la lamina della nave, guardai subito se vi era uscita di sangue, se così fosse stato sarei risalita subito per via del richiamo degli squali. Mi tenni il dolore e proseguii. I giorni seguenti non riuscivo a muovere il braccio e dovetti ricorrere alle cure mediche del caso.
Ma quel giorno l'avventura non finì lì, nel frattempo le condizioni atmosferiche erano peggiorate e il mare s'ingrossò ed arrivò a forza
quattro... e non vi dico a uscire dall'acqua con le onde alte quasi tre metri, quello è stato il momento più duro perchè non riuscivo a togliermi i pesi e le pinne, perchè si veniva sbattuti da una parte all'altra.
Saliti a bordo, eravamo talmente distrutti che nessuno parlava, eravamo assorti nei pensieri, avvolti dalla fatica e dalle considerazioni di quei momenti di disagi subiti facendo immersioni. Ma quei pensieri durano pochissimo perchè l'amore per il mare è troppo grande e sei pronto per ricominciare da capo.
Inserisco le mie foto e spero che i miei appunti siano stati interessanti e coinvolgenti.
Alla prossima.
Ciao ciao, Maddalena (Cancun 2 gennaio 2007)