Stop, fermo il mondo attorno a me ed ascolto…Le fresche fronde si muovono accarezzate dal vento…Il sibilare gentile del fogliame lucido…Lo osservo e tutto il resto sembra immobile: solo quella chioma verde danza soavemente nel sole di questo pomeriggio di maggio. E in questa pace naturale il sottofondo è il cinguettare dei passeri che, festosi, ringraziano la vita.
Una siepe impenetrabile dalle foglie turgide e snelle.
Un’invalicabile selva nasconde un giardino segreto che custodisce il seme profumato del mondo.
Un gatto nero dagli occhi gialli mi osserva.
È una macchia d’inchiostro su una camicia dalla fantasia floreale, un pastello nero nella scatola dei gessetti colorati. Vuole una carezza da me.
Ma la mia mano non vuole sporcarsi con quella sensuale figura di carbone. Seccato e superbo sguscia via sinuoso e, con la coda alzata e la schiena incurvata, si ripara all’ombra.
I profumi…Per l’ultima volta mi inebrio di queste fragranze paradisiache che mi invadono l’anima. Antichi balsami orientali, odori di terre selvagge ed incontaminate, essenze tropicali frizzanti…Penetrano perfino il muro a secco, l’unico ostacolo del vento...
L’ultima volta qui…