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 40 Laboratorio Creativo
 Descrivere la natura
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Elena Fiorentini
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Inserito - 06/06/2007 :  12:32:55  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Elena Fiorentini  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Elena Fiorentini
Descrivere la natura non è facile. In "Tristi tropici" Lévy Strauss si cimenta nella descrizione di un tramonto osservato da una nave in alto mare. La descrizione del prolifico autore è minuziosa, alla decima pagina non se ne può più...

Nella giornata autunnale a Milano, tema della mia piccola poesia il mio desiderio è quello di impregnare di pioggia tutto il testo, di cui riporto lo le prime due strofe.

Malinconico autunno

odore di scuola,
d’inchiostro e di latino,
della prima lana
sulla pelle abbronzata.

gocce di pioggia autunnali,
poetico anticipo d’inverno,
m’inducono a desiderare
struggenti intimità
…………………
Due poesie di Luisa Camponesco che ci evocano il rumore dell'acqua.

Pioggia d'estate

Un alito di vento
Una goccia d’acqua sul viso.
Il tremolio delle foglie
d’un ramo vicino,
…e di nuovo una goccia,
poi mille ed infinite gocce
ad intonare una musica nuova.
Come il riso argentino
D’un bimbo
Come campanelli tintinnati
Giù dal cielo
Odore d’erba e di fiori
Aria limpida e trasparente
Magia…d’una pioggia d’estate.


Pioggia di novembre

Cade con note diverse
ora qui ora la
intonando una malinconica
sinfonia.
Lucida foglie dorate
che dondolando scendono
posandosi sui tetti
delle macchine
e colorando i marciapiedi.
Lava l’aria grigia
dell’autunno
Fende la nebbiolina
insidiosa.
Bagna il mio viso
ed infine si posa
sui miei pensieri
che come rivoli argentei
si perdono nelle
pozze della strada

Luisa Camponesco


Elena Fiorentini
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Inserito - 06/06/2007 :  12:46:24  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Elena Fiorentini  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Elena Fiorentini
dalla poesia di D’Annunzio scaturiscono altre osservazioni, come un ruscello a cui si aggiunge l'acqua man mano che scende dai monti...

La pioggia nel pineto

...Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove sui pini
scagliosi ed irti,
piove su i mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
su i ginepri folti
di coccole aulenti,
piove su i nostri volti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggeri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
t'illuse, che oggi m'illude,
.....

Oggi sono stanca, anzi sono molto stanca. Mentre ciondolo di qua e di là per la casa, mi accorgo che è tardi e non mi resta molto tempo per oziare, vagando qua e là per i salotti di internet quando mi sento investita dalle fresche goccioline d'acqua della pioggia del pineto dannunziano, non come quelle pesanti dei giorni scorsi, acqua violenta, sporca di povere e terra, che ti frusta il viso, con un cielo per tutto il giorno scuro e l'umidità appiccicosa sulla pelle, no...è la fresca pioggia del pineto dannunziano : è poesia.

Ora so che cosa devo fare, sono rilassata.
Sulla musica delle parole leggere tra poco andrò allo strumento per ricreare altre note , quelle della piccola prestazione di un "Home concert" di che terrò domenica prossima.

°°°
L'idea della pioggia è data dalla descrizione dell'evento naturale, sembra così scontato...in realtà sarà stato impegnativo per il Poeta, trovare aggettivi particolari e osservare quello che accade in ogni angolo della pineta.

Il Poeta, o il Vate, come amava farsi chiamare, è un virtuoso della parola, qualità che non a tutti è concessa, che si ottiene con una superba cultura, con una fervida fantasia, con un lavoro di cesello e ore di lavoro e studio a limare ogni parola, ogni frase, ogno dettaglio.
Di ciò che accade nella pineta non trascura nulla, la pineta viene osservata in tutte le sfaccettature, c'è anche il rapporto tra la natura e il poeta, anche se in questo caso non è approfondito, non è un poeta romantico, ma un esponente del decadentismo: non è questo il suo scopo...
"Natura "

piove
....
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
t'illuse, che oggi m'illude,
....

natura e stato d'animo vengono appena accostati.

In questa poesia il virtuosismo verbale, la capacità di usare un grande numero di parole ci permette di avere l'impressione dell'acqua, che sentiamo cadere....non dimentichiamo i rapporti di lavoro intercorsi tra D'Annunzio e Claude Debussy per il quale aveva scritto un testo, musicato e messo in scena a Parigi.

"Noi"

E immensi
noi siam nello spirito
silvestre,
d'arborea vita viventi;


°°°

La voce del mare e l'organo.

dai programmi dei concerti d’organo dell’ associazione musicale “Fabio da Bologna”

Quando cammini sulla riva e scruti l'orizzonte
se ascolti bene
non si odono solo le onde del mare
ma pare quasi di sentire un organo....


io posso continuare così:

... la grandezza e la potenza del mare, che diventa voce d'organo suscita in me una sensazione di infinito e un desiderio di preghiera che mi fanno sentire vicina a Dio...mi inginocchio... prego...è il momento della contemplazione e della riflessione....

Elena

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ophelja
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Inserito - 07/06/2007 :  13:51:04  Mostra Profilo  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a ophelja
Elena parla di mare e non posso esimermi dal descriverlo come lo vedo dalla mia finestra, ma con le parole del grande Giovanni Papini:

* * *



" Il mare era bellissimo ma deserto. Una brezza soffice e domestica appena l'increspava a tratti, rendendo simile la superficie blu a una seta cangiante. Razzature lunghe di verde e di viola lo svariaviano con immensa preziosità. Ma dove il sole batteva a piombo uno scintillare di punte, uno sciame di mosche d'argento, un incrociarsi di lame di luce, un pulviscolo di mobili diamanti attirava l'occhio incantato e acciecato."


Ophelja
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Elena Fiorentini
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Inserito - 18/06/2007 :  10:23:22  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Elena Fiorentini  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Elena Fiorentini
Ancora a proposito di D'Annunzio da Luisa Camponesco ricevo:

"La Pioggia nel Pineto" è più che una poesia è una cascata di note, di colori percepiti a pelle così come la frescura dell'acqua che cade. Credo che nessun altro poeta abbia saputo rendere così palpabile un evento naturale.

Ora sto pensando al rumore dell'onda quando s'infrange sugli scogli.
Ma è un rumore? ........................

E cosa dire di questa:

" In suono di singulti
l'onda si rompe al solitario ponte
Dove il mar che lo chiama, e dove il fonte
ch'esita mormorando fra i virgulti?
Il fiume va con lucidi sussulti
al mare ignoto dall'ignoto monte."

Da "Il ponte" di G. Pascoli

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Elena Fiorentini
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Inserito - 18/06/2007 :  10:25:46  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Elena Fiorentini  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Elena Fiorentini
Una domanda ricorrente agli esami di Storia della musica nei Conservatori di musica riguarda proprio l'acqua, come viene descritta dai musicisti, un classico è la domanda che mette in ansia gli studenti è quella che riguarda i Temporali nella storia della musica.

Il termine descrivere è improprio e riguarda solamente il tentativo di rappresentare con i suoni le onde del mare in tempesta, una cascata, un temporale, la pioggia.
Ogni autore ha un modo diverso per parlare dell'acqua .

I temporali in musica.

Musicologi ed insegnanti di musica hanno analizzato in quali e quanti modi i grandi compositori hanno tentato di rappresentare i temporali in musica.
Non sempre occorre una grande orchestra, non sempre si capisce che la musica rappresenta un temporale.
La Sesta di Beethoven
Non sempre imitare la realtà per descrivere è artisticamente effice, così come noello scrivere è pr la musica.
Se ascoltiamo il temporale della Sesta sinfonia di Beethoven e nessuno ci dice che è un temporale, magari non ci arriviamo, abbiamo bisogno che sia scritto nei programmi di sala, tratti dalle didascalie sulla partitura, ma restiamo però a bocca aperta comunque per la bellezza della musica.
Il temporale del Rigoletto
Il temporale nel melodramma di Giuseppe Verdi, "Rigoletto
è annunciato da sibili di vento, che nel momento altamente drammatico che vien rappresentato in quel momento, gelano letteralme nte lo spettatore. Anche in questo caso si tratta di un temporale in cui vengono colti alcuni momenti che meglio si accostano al dramma umano dei protagonisti, che sfocia nell'omicidio di duca di Mantova.

Gilda, figlia di Rigoletto, scopre il complotto ordito dal padre con il sicario Sparafucile, si veste da uomo e si fa uccidere per salvare il Duca.
...........................
Il Maestro diventa poeta:

Per eseguire un tempo tranquillo di un concerto dell'epoca di Vivaldi, il maestro sollecita gli studenti studenti della classe di "esercitazioni orchestrali" : Pensate allo scorrere di un fiume che scorre placido, senza incertezze , nè rallentamenti , nè corsette...", e, a proposito dell'interpretazione di una serie di note staccate, aggiunge: " Queste sono gocce d'acqua, qui le note non devono essere secche, ma nemmeno grasse, plop plop... staccate mantenendo la morbidezza del suono,( com'è difficile suonare), se ci pensate trovate il movimento giusto, non siate ansiosi, fate tentativi finchè riuscite.
............
L'impressionismo musicale di Claude Debussy

E' un altro mondo quello di Claude Debussy. Siamo in Francia , in tutto il mondo occidentale la cultura è in fermento, si cercano modi nuovi, Debussy scrive per D'Annunzio la musica del "Martyr de Sint Sébastien" non a caso.
Siamo in pieno "impressionismo musicale" .

Nei "Préludes" per pianoforte Debussy non mette titolo ai brani, solo alla fine di ogni pezzo darà una sua indicazione.
"La Cathedrale engloutie" , La catterdale della città d'Ys inghiottita dall'acqua del mare, da una antica leggenda breotone, è uno di questi.
Sempre di Debussy i "Reflets dans l'eau", danno l'idea delle cascate d'acqua : questo pezzo è molto divertente da suonare, io non ci vedo "riflessi", ma giochi d'acqua , anche se esiste un 'altro brano che so chiama Jeux d'eaux.
Altri brani abbinato all'acqua " Jardins sous la pluie (Estampes)"
" La mer" e dalla "Petite Suites: En bateau"

Elena F.



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Elena Fiorentini
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Inserito - 18/06/2007 :  11:17:27  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Elena Fiorentini  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Elena Fiorentini
da http://agora.qc.ca/mot.nsf/Dossiers/Claude_Debussy

Debussy e l'impressionismo:

Il tend vers l’ « impressionnisme » qui néglige la représentation des objets pur « exprimer directement l’impression qu’en ressent l’artiste ». Le Prélude à l’après-midi d’un faune (1892), dédié à Mallarmé, semble l’émanation de la nature même. La musique ne traduit plus la sensibilité en équivalents conventionnels; elle est l’expression spontanée et comme involontaire, le « reflet », l’ « image » de la sensation, et elle atteint ainsi au plus profond de notre inconscient.
Elena

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luisa camponesco
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Inserito - 19/06/2007 :  13:14:13  Mostra Profilo  Visita la Homepage di luisa camponesco  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a luisa camponesco
Lo confesso, mi piacciono i temporali, specialmente quelli estivi, li considero lo spettacolo pirotecnico della natura. Affacciata alla finestra attendo il tuono dopo il lampo e mi accorgo di non essere sola, nella finestra accanto vedo un'altra persona con il naso all'insù.

Dopo il temporale

L'ultimo lampo
ad illuminare la terra
L'ultimo tuono
vibra nell’aria

Una macchia d'azzurro
s'allarga nel cielo.
Sottili fili di pioggia,
argenteee trasparenze
filtrano una luce nuova
sui campi assetati.

La pioggia scrosciante
si trasforma in gocce
che con suono felpato
rimbalzano sul terreno.

La cicala torna a frinire
mentre appare,
sospeso,
un ponte maestoso
di sette colori.


Luisa CamponescoVai a Inizio Pagina

Elena Fiorentini
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Inserito - 19/06/2007 :  16:24:21  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Elena Fiorentini  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Elena Fiorentini

...piove...

Non dimenticatevi di aprire gli altoparlanti

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Bartolomeo
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Inserito - 22/06/2007 :  22:16:36  Mostra Profilo  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Bartolomeo
posso dirti: bravissima!?!?!?!

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Elena Fiorentini
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Inserito - 27/06/2007 :  22:57:23  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Elena Fiorentini  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Elena Fiorentini
Via col vento

E il forte vento soffò soffiò
e il grande pino
si spezzò.

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luisa camponesco
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Inserito - 29/06/2007 :  12:24:39  Mostra Profilo  Visita la Homepage di luisa camponesco  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a luisa camponesco
Vento

Penetra sibilando
fra le fessure
a volte con vigore
a volte…
come fresco alito.
Scuote le arboree fronde
portando lontano
vita nuova.
Piega il grano dei campi
con lieto fruscio,
come un canto sommesso
Ruggisce fra gole montuose
portando echi di voci lontane.
Solleva le onde del mare
e gorgoglia fra esse
raccontando storie antiche
di navi e marinai.

Soffia sul mio volto
e come lieve carezza
lenisce le mie pene





Luisa CamponescoVai a Inizio Pagina

Elena Fiorentini
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Inserito - 30/06/2007 :  15:27:40  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Elena Fiorentini  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Elena Fiorentini
Il re degli elfi
di
Johann Wolfgang Goethe
1782

( La traduzione che vi propongo è quella adatta ad essere cantata in italiano del lied musicato da Franz Schubert)

Wer reitet so spät durch Nacht und Wind?


Di notte, a caval,
chi corre là?
Col figlio un padre
fuggendo va;
lo stringe in braccio,
caldo lo tien
di fronte al vento
che urlando vien.

- Figliol, tu tremi,
t'ascondi,perché?-

- Non scorgi, o padre
degli Elfi il re?
Corona e scettro
ved'io brillar.-

- O figlio, é nebbia:
un'ombra par.-

" Bel bimbo , vien,
con te starò,
graziosi giochi
t'insegnerò;
In riva al mare
son vaghi fior,
mia madre ha ricchi
vestiti d'or."

- O padre, non odi,
al tuo figliol
il re degli Elfi
donare che vuol?-

- O figlio,
quel che credi di sentir,
dei rami al vento
é lo stormir.-

" Gentil fanciullo,
oh, vien fra noi!
Con le mie figlie
giocar non vuoi?
A notturne danze
con loro andrai,
cullare, cantando,
da lor ti farai".

- O padre, padre,
nel buio,laggiù,
del re le figlie
non scorgi tu??-
- O figlio, figlio
la notte fa errar,
i salici grigi
fantasmi sembrar.-

" Io t'amo,
tu m'esalti,
baciare ti vo'
se tu non mi cedi
per forza t'avrò"

- O padre, padre,
lo spettro vien qua
ecco, m'afferra,
soffrire mi fa!"

Il padre freme
sperona il destrier,
il figlio che grida
non può far tacer.
E' giunto alfin,
fra stenti e duol;
in braccio, morto,
ha il suo figliol.


Il padre fugge, incalzato dal Re degli Elfi che vuole impossessarsi del bambino con le sue lusinghe.
Il vento impetuoso li investe con la sua forza. Il bambino chiede aiuto al padre, che cerca di rassicurarlo, dicendogli che non è altro che il vento

Il vento è in sintonia con i moti dell'animo, le paure del bimbo e del padre che vuole rassicurarlo.

Elena Fiorentini


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cuocoligure
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Inserito - 20/08/2007 :  18:05:17  Mostra Profilo  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a cuocoligure
Bella questa descrizione di paesaggio, con poche pennellate, che ci offre

FEDERICO GARCIA LORCA

PAESAGGIO

El campo
de olivos
se abre y se cierra
como un abanico.
Sobre el olivar
hay un cielo hundido
y una lluvia oscura
de luceros fríos.
Tiembla junco y penumbra
a la orilla del río.
Se riza el aire gris.
Los olivos,
están cargados
de gritos.
Una bandada
de pájaros cautivos,
que mueven sus larguísimas
colas en lo sombrío

PAESAGGIO

Il campo
di ulivi
si apre e chiude
come un ventaglio.
Sull’uliveto
un cielo infossato
e una pioggia oscura
di stelle fredde.
Trema il giunco e penombra
alla foce del fiume.
S’increspa l’aria grigia.
Gli ulivi
son carichi
di urla.
Uno stormo
di passeri prigionieri
muovono le lunghissime
code nell’oscuritá.
(libera traduzione)


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cuocoligure
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Inserito - 02/09/2007 :  02:19:39  Mostra Profilo  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a cuocoligure



Lucania (1940)

M'accompagna lo zirlio dei grilli
e il suono del campano al collo
d'un'inquieta capretta.
Il vento mi fascia
di sottilissimi nastri d'argento
e là, nell'ombra delle nubi sperduto,
giace in frantumi un paesetto lucano.

Rocco Scotellaro (Tricarico –Matera 1923-1953)

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Capinera
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Inserito - 03/09/2007 :  19:48:39  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Capinera  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Capinera
CITAZIONE

"La natura non fa niente di inutile."

Aristotele

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cuocoligure
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Inserito - 07/09/2007 :  23:28:00  Mostra Profilo  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a cuocoligure

SETTEMBRE A VENEZIA
Vincenzo Cardarelli


Già di settembre imbrunano
a Venezia i crepuscoli precoci
e di gramaglie vestono le pietre.
Dardeggia il sole l'ultimo suo raggio
sugli ori dei mosaici ed accende
fuochi di paglia, effimera bellezza.


cuocoligure

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cuocoligure
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SAN MARTINO
Giosué Carducci

La nebbia a gl’irti colli
piovigginando sale,
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar;

ma per le vie del borgo
dal ribollir de’ tini
va l’aspro odor de i vini
l’anime a rallegrar.

Gira su’ ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando:
sta il cacciator fischiando
su l’uscio a rimirar

tra le rossastre nubi
stormi d’uccelli neri,
com’esuli pensieri,
nel vespero migrar


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cuocoligure
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IL FUMO
Bertold Brecht


La piccola casa sotto gli alberi sul lago.
Dal tetto sale il fumo.
Se mancasse
Quanto sarebbero desolati
La casa, gli alberi, il lago!


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luisa camponesco
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Inserito - 12/09/2007 :  17:47:38  Mostra Profilo  Visita la Homepage di luisa camponesco  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a luisa camponesco
Sfogliando una vecchia antologia, ricordo delle scuole superiori, ho riletto questa poesia di Giovanni Pascoli, poeta da me molto amato, scritta a macchina su di un foglio ora ingiallito.

Nebbia
(di Giovanni Pascoli)

Nascondi le cose lontane
Tu nebbia impalpabile e scialba
Tu fumo che ancora rampolli
Su l’alba
De lampi notturni e dà crolli
D’aeree frane

Nascondi le cose lontane
Nascondimi quello che è morto
Ch’io veda soltanto la siepe
Dell’orto
La mura ch’a piene le crepe
Di valeriana

Nascondi le cose lontane
Le cose son ebbre di pianto
Ch’io veda i due peschi, i due meli
Soltanto
Che danno i soavi lor mieli
Pel nero mio pane

Nascondi le cose lontane
Che vogliono ch’ami e che vada
Ch’io veda là solo quel bianco
Di strada
Che un giorno ho da fare tra stanco
Don don di campane

Nascondi le cose lontane
Nascondile, involale al volo
Del cuore, ch’io veda il cipresso
Là solo
Qui solo quest’orto cui presso
Sonnecchia il mio cane.

Con la mia grafia illeggibile avevo scritto in fondo alla pagina : la nebbia è il simbolo del disinteresse e della noia, il ripiegarsi su sé stessi.


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cuocoligure
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Inserito - 12/10/2007 :  00:54:34  Mostra Profilo  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a cuocoligure

IL LAMPO
Giovanni Pascoli

E cielo e terra si mostrò qual era:
la terra ansante, livida, in sussulto;
il cielo ingombro, tragico, disfatto:
bianca bianca nel tacito tumulto
una casa apparì sparì d'un tratto;
come un'occhio, che, largo, esterefatto,
s'aprì, si chiuse, nella notte nera ori


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Capinera
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TRAMONTO

Ieri ho assistito a uno spettacolo meraviglioso della natura…un tramonto
Ho visto un armonia di colori e il mio sguardo si è perso in una scia dorata, momenti magici, seguiti da mille emozioni, svaniti nel chiarore del buio.


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