Il mio spirito, sta occulto in un canto, fin da ivi spia il decorrere dalle ore, della respirazione dello mondo, catura gli onde sonore dello bailamme dal giorno ed gli agonie ed lussurie della notte favoreggiatrice.Il mio corpo, sta commentava alle in gli onde degli giorni, quale paraonde coraggioso.riga serpeggiato tra quello bianco y quello scuro, gode dalla risate degli bimbi y compiange con là povertà degli cuori.
Il mio essere, non è mio, le innere per mondo, a costei massa di cento di teste y duecento braccia, a me terrifica molti volte, però io quello addomestico, quello calmo y talvolta quello castigo y lo elevo entro di miei, quale castello di fumo di mirra e palo santo, Iddio, se tu non esti qui, che serebbero di questo lettere senza uditi, alcuno sente, alcuno sofferma il suo rigare, cui alivia il fame dalle strade, anche il fame convittrice degli uomi anzi lauta.
Miei risete, sono lontane, della abbranco del brillare rincrescimento degli uomi, miei gora, sono fiumi che solcano il mio volto, nati dalle sconfitte di fronte a miei tentazioni.
Io sono quale parafulmine, in me, conflue tutti della concienze, talvolta confortabile, tavolta addolorata, resicito y me redimo, però sono più gli volte che morirò conffito en una croce senza capire y senza essere compreso.
Italo Baggio