Dirò che la tardi ha volto a me,
quale una brezza fredda y sventurata,
di costoro che liscio poratano male notizie od
noi completano di nostalgia il anima.Sè la mia anima è un immenso mare per dove
errano alla attesa di il suo risurezione,
cosí sonni assasinati inanzi che nascessero,
cosí ansie postergati per otri giorni,
cosí rincrescimenti che soccombevano nella morso di miei labbra.
Dirò che la tardi traeva con sé,
costui sonno sfortunato di diventa essere estensore,
costei asfissia di essere amatto per tutti,
y il rincrescimento illuso di amar tua scrittura pulita.
Si la mia anima, ricolma di solci profani,
castigata è stato per profanare il tempio di vostri rincrescimenti,
y scomunicata spera:
risparmi il suo baldanza per desiderare il calore lontano di tua pelle,
di costei pelle che giammai ehi tocato;
malinconica spera che:
risparmi il suo baldanza per desiderare vostri labbra lontani e tiepedi,
di quei labbra che giammai ehi giovato;
piena di vergogna spera che:
risparmi il suo baldanza per immaginare il accarezzare di tuo capelli,
di quei capelli di luna argentata che giammai ehi odorato;
incredula prega il tuo perdono di lui peccati,
per avere immaginato il caldo roseo di tua pelle,
per avere immaginato il sapare a caffé riposato di vostri labbra,
per avere immaginato la fraganza serica di le tue capelli.
In questo geenna di conflitti y sviamenti,
navigo eludendo le voci di sirena
dal lato improbo di la mia coscienza,
censurando il desio a te.
Navigo instradato per le voci di angeli
de lato buono de la mia coscienza,
rinunciato a me.
Pregherò un rosario,
per ogni conto, la mia voce sussurrerà:
Pietà madona madre,
scuza, il mio affeto,
scuza, il mio desio,
scuza, la baldanza di non capire la tua parola,
y di penssare che la tua ostia,
me darà la vita eterna.
Il mio affeto, è tuo,
il mio desio, è tuo,
la mia baldnaza, è tua,
nascevano poichè venarare tu vita eterna.
Italo Baggio