Tutti i giorni la solita solfa. Tutti i giorni il sole accecava i loro occhi, estendeva onnipotente il suo manto lucente su strade, alberi, sassi, tetti e... dite qualcosa anche voi ve ne prego...
I raggi si facevano più tiepidi mano a mano raggiungevano il fitto bosco verde nel quale vivevano molti animali.
Si spezzettavano, si contorcevano, si districavano tra quei possenti rami che parevano braccia ossute ma sempre raggiungevano il letto di muschio che ricopriva sassi e radici.
Il loro calore e la loro luminescenza creava un'atmosfera direi crepuscolare, mistica, un'atmosfera intimista, necessaria.
Cracra detestava l’arsura.
Se ne stava ormai da giorni su quel sasso a gracchiare. Dondolava sulle zampette posteriori, cullandosi dolcemente.
Saltellava di colpo. Saltellava, zampettava, raggiungeva i piccoli rametti degli arbusti pungenti in riva allo stagno, ma di addentrarsi nel bosco per trovare refrigerio neanche a parlarne.
Quel caldo non la faceva dormire e durante le notti di luna piena quasi come fosse un lupo, gracchiava alla luna, sperando sentisse la sua disperata richiesta d’aiuto.
Quella notte fu beata e CraCra vide tra le fronde degli alberi del bosco una tiepida presenza, algida nel portamento.
- Ordunque sei tu che disturbi la mia meditazione?- disse la pallida luna immacolata.
CraCra non poteva credere alla sue orecchie. Le afferrò più e più volte ripetutamente. Sfregò gli occhi per vedere se la luna fosse ancora lì di fronte a lei e la risposta era affermativa. Se ne stava con le braccia conserte, immobile nel suo candore divino, in attesa di una risposta… qualsiasi risposta sarebbe stata meglio di quel silenzio imbarazzante.
Un bel respiro e …
- Mi chiamo CraCra e sono una rana che vive nello stagno. Ho una bellissima foglia rotonda con delle venature che massaggiano la mia pelle. Quando ti muovi hai la sensazione di sprofondare ma come per magia resti a galla ed è piacevole sentirsi cullare dall’onda che lentamente si propoga. Lenta… costantemente lenta…
Io amo la vita nello stagno, ci sono nata, ci sono cresciuta, ho imparato molte cose qui – disse la rana con un grande impeto
- A quali cose ti riferisci ? - precisò la luna
- bhe per esempio sono un’esperta nuotatrice. Riesco a raggiungere la riva opposta dello stagno in qualche minuto. Mi procuro da mangiare da sola nascondendomi a filo nell’acqua e sono benvoluta dagli altri abitanti dello stagno. Mi trovano simpatica, dinamica e frizzante – concluse CraCra
- Allora dimmi perché passi tutte le notti a disturbare le mie iperboliche riflessioni sulla vita. Sai darmi una risposta a tutto questo ? – domandò la Luna
- Cara Luna questa è una storia lunga e profonda, talmente profonda ch’io non so dove possa affondare le radici. Sento entro di me una grande passione, mi innamoro spesso di ciò che mi accade…Un fuoco la mia energia, un fuoco che spesso non riesco a esprimere a convogliare per il verso giusto. Sono talmente sognatrice e disincantata che spesso non riesco a vedere la realtà con la quale devo fare i conti e, cara Luna, questi conti sono sempre così salati…
Prendi la mia vita… io vorrei lasciare lo stagno per avventurarmi nel bosco…ma…troppi ma…cara Luna. Tutti mi sconsigliano questa scelta. Là è troppo pericoloso insiste mia madre…ci sono i lupi tra le frasche che aspettano solo di inghiottire un’ingenua come te.
- E ordimmi CRACRA cosa ti aspetterai mai dalla vita nel bosco??? – chiese portandosi le mani al viso l’eterea Luna.
- Avventure,luoghi incontaminati, incontri strabilianti – disse CRACRA
Non aveva nemmeno concluso quando la Luna incalzò divertita con un certo tono saccente e cantilenante;
- E amore, e amicizie, e salute…ma se così fosse non potresti trovare tutto ciò che cerchi nel tuo stagno ??? – domandò la Luna.
-Ecco- pensò fra sé e sé CRACRA.
-Ecco un’altra che la pensa come la mia famiglia e i miei amici e le persone che mi conoscono- ruminò CRACRA.
-Vedi Cracra andare significa sempre perdere qualcosa di sé, non solo guadagnare altro. Forse dovresti vedere questo desiderio come un regalo, un’esperienza che offri alla tua vita…un viaggio nel quale non ti stai giocando tutto ma stai imparando a conoscere qualcosa in più di te stessa…allora scoprirai che procacciarsi cibo nel bosco è diverso che farlo nello stagno e che realmente ci saranno dei pericoli che dovrai imparare a riconoscere tra le fronde degli arbusti. Ma il tuo fine è la conoscenza di te stessa, di quello che sei, di quello che potenzialmente potresti divenire- sibilò la Luna
- Come se avessi tanti gioielli dentro di me pronti a splendere di una luce propria ? –chiede Cracra timorosa
-Hai capito Cracra…L’avventura ti permetterà di riconoscere questi tuoi gioielli…ti farà sentire più completa…ti farà percepire la sensazione di aver realmente vissuto…con passione…con quel fuoco che ora senti dentro di te..Ora è tardi Cracra…ti devo lasciare…ma sappi che da lassù continuerò a guardarti…E pensa che nel bosco non avrai tutto quel caldo che ti fa gracchiare incessantemente...-sussurrò la Luna.
Tutti gli addii feriscono ma Cracra era stranamente concentrata su ciò che quell’incontro le aveva lasciato ; un’esperienza per conoscersi meglio.
Con il cuore grato, colmo di gioia, si avviò verso il bosco.
Nuotava placidamente un po ’sul dorso e un po’a rana…
Del resto lei era oltretutto una grande nuotatrice…