Gli amanti sono soltanto
orfani tristi; spazi vacanti
tra un mattone e un altro,
indomiti puledri, oceani tristi.Turbini di rare foglie gialle
abbandonate a morte
da un inclemente sole
che si defila avvolto in uno scialle.
S’arrendono a metà
alle masturbazioni
dei perenni e iniqui autunni:
uniche stagioni degli amanti.
Ogni giorno scaldano le cene
fredde e crude
contornate di trovate astute:
unghia finite per la ruggine d’un letto.
Un tappeto di scarsa imitazione,
aspetta la cena di lavoro,
la pizza con le più care amiche,
mezza bugia , mezza verità.
Una pioggia di rugiada sporca,
piove dai loro inferni vacui:
prona dimora solo per gli amanti:
centauri e sirene sofferenti.