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 Help on line/36 - Il rottamore
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Roberto Mahlab
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Inserito - 09/05/2008 :  22:24:46  Mostra Profilo  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Roberto Mahlab
E' tema di dibattito corrente l'eventualità che amicizie e affetti possano all'improvviso cessare così da invitare al paragone con la rottamazione che solitamente i governi consentono per incoraggiare i consumi o il rinnovo di apparecchiature costose in momenti di stasi dell'economia. Numerosi interventi sulla nostra rivista hanno descritto le possibili conseguenze di tali eventi in relazione alle relazioni umane e la Help on Line Team di Concerto di Sogni si è attivata con i suoi inviati speciali in tutta la galassia per esaminare la questione a monte, prima cioè che essa possa provocare danni esistenziali alle parti coinvolte e per verificare che il problema non sia stato risolto da qualche parte e da qualcuno.

Per cominciare, i nostri esperti hanno consultato la collezione integrale della rivista Selezione dal Reader's Digest passata alla storia della comunicazione come capace di "trovare la parte positiva della peste bubbonica" e hanno da essa preso lo spunto per passare al setaccio le vite e i record dei partecipanti ai giochi olimpici, dal 1896 ad Atene, ai giorni nostri.

Fu infatti Pierre De Coubertin, fondatore delle Olimpiadi moderne, a tramandare la famosa frase :"l'importante non è vincere, ma partecipare" e fu Samuel Leibowitz a farne tesoro pur nella sfortuna.

Samuel Leibowitz nacque nel ghetto ebraico di Katowice e, nel corso delle sue peregrinazioni, non abbandonò mai la collezione delle figurine dei campioni dello sport che aveva iniziato da piccolo e che nascondeva dentro la copertina di un libro di preghiera che si portava ogni sabato in sinagoga. Samuel, intervistato recentemente nella sua villa alle Hawaii, ha sempre sostenuto di essere il cugino di decimo grado di Pierre De Coubertin in linea obliqua di prozio, nessun giornalista ha mai osato contraddire questa sua certezza, ritenuta essere una battuta spiritosa di umorismo yiddish. Anche se a dire tutta la verità nessun giornalista, invitato nella straordinaria villa di Samuel e viziato con champagne e delicatezze varie, ha mai avuto la minima intenzione di contraddirlo.

Nel ghetto di Katowice il nostro Samuel aveva un ruolo, scriveva storielle per sollevare il morale dei correligionari soggetti alle attenzioni non richieste di diverse entità che si divertivano nella disciplina del "pogrom", che non fu mai considerata come sport olimpico, anche se nel corso della Storia recente e non recente furono e sono in diversi a tentare di battere il record e fu solo perché la Storia andò in un modo anziché in un altro modo che non fu accettata tra gli sport ufficiali.

Samuel era un curioso della vita, non conosceva steccati e la sua ingenuità inibiva ogni freno di fare amicizia con chiunque, dentro e fuori dal ghetto.

Le sue storielle facevano il giro del mondo e le ragazze gli svenivano dietro e Samuel, oggi seduto in riva all'oceano sulla spiaggia privata della sua villa, racconta che ce n'erano tre soprattutto, una più bella dell'altra, ma appena seppero la sua origine, si ritrassero inorridite perché la loro ideologia concepiva solo la pura razza ariana, di destra o di sinistra, ma ariana, e così gli dissero :"ebreo", con tono dispregiativo. Ma non potevano comprendere che Samuel non capiva, come se ad un signore con la pelle nera uno dicesse :"nero!", ma il signore non può capire che si tratta di un'offesa, perché per lui non lo è, è una evidenza essere di pelle nera. Così era per Samuel, quando gli dicevano "ebreo", egli rispondeva :"sì". Andarono avanti per un po', le ragazze a dirgli "ebreo" e lui a dire "sì", con il passare dei mesi loro e Samuel cominciarono ad avvertire disagio perché loro non capivano come lui non capisse e lui non capiva quello che loro volevano che capisse. E quando le salutava, rimanevano stupefatte, "ma ti abbiamo detto che sei un ebreo!", e Samuel rispondeva :"oh sì, grazie, come state, cosa avete fatto di bello, andiamo a mangiare qualcosa insieme?", e loro si arrabbiavano e gli dicevano :"ma ti abbiamo detto : ebreo!", e lui ribatteva :"oh sì, ma andiamo o no al teatro?". Comunque dovevano essere state proprio carine perché Samuel si ricorda di aver cercato invano sui consunti registri della comunità se i loro nomi fossero di discendenza ebraica sia pur nell'età della pietra, sognava di rispondere loro :"ebrea!", quando gli dicevano :"ebreo", così avrebbero capito perchè lui non capiva. Quando si rese conto che non sarebbero mai andate al teatro con lui, decise di fare il grande salto, emigrò negli Stati Uniti e iniziò a fare la corte alle dive di Hollywood con le quali sostiene di aver avuto successo, dice che diverse volte è stato al cinema insieme a loro, vicinissimi, lui si metteva sempre in prima fila quando loro comparivano sullo schermo.

Fino a che un giorno, mentre sbarcava il lunario vendendo popcorn alle partite di baseball allo Yankee Stadium di New York, incontrò un giovane napoletano che gli faceva concorrenza sugli spalti vendendo pizzette. Diventarono amici e l'italiano gli raccontava di essere un attivista libertario e per questo nella vecchia Europa era stato buttato fuori da tutto, amicizie, politica, lavoro e, con il tipico fatalismo mediterraneo, spiegava di avere rinunciato a fare intendere ragione ai suoi interlocutori che così lo trattavano, perché si era accorto che comunque pretendevano di avere sempre ragione ed era peggio a contraddirli, si arrabbiavano addirittura. Samuel rise fino alle lacrime e fu così che gli venne un'idea. Dapprima fu solo un gioco tra amici, si raccontarono il numero di volte in cui erano stati respinti per qualunque motivo e ad ogni racconto dell'uno, l'altro ne aggiungeva uno suo e iniziarono per scherzo a valutare un punto ogni rottamazione subita e ben presto le esperienze negative si trasformarono in sfida. Samuel fu il primo a farsi cacciare da un club di bridge dopo averne scoperto che il fondatore barava a carte, l'amico italiano si fece in quattro per farsi buttare fuori da un gruppo politico perchè aveva scoperto che chi lo guidava non era sincero. E così le rottamazioni assunsero una funzione positiva, di gara, quando accadeva, e accadeva di continuo, che i due amici perdessero amicizie e affetti, non solo non si disperavano, ma tutti soddisfatti addizionavano un traguardo al loro punteggio. Clamorosa fu la volta, e Samuel appare ancora divertito quanto lo racconta ai reporters, in cui riuscì a farsi espellere da un gruppo nel quale non era mai entrato, e l'amico italiano non poté negargli due punti anziché uno.

Un giorno di primavera Samuel e l'amico napoletano andarono all'ufficio brevetti e si garantirono per sempre la proprietà della disciplina che si chiama :"il rottamore". Finalmente l'ideale di Pierre De Coubertin si allargò ai rapporti umani e sia i rottamati che i rottamatori vissero felici e contenti, la rottura dei rapporti non fu mai più considerata portatrice di disperazione, ma al contrario dispensatrice di punteggi validi per il titolo del :"rottamato dell'anno" a cui anche il Time Magazine dedicò una copertina.

Al giorno d'oggi ci capita spesso di ascoltare in metropolitana persone che all'improvviso si mettono a gridare rivolte al display del cellulare :"davvero mi lasci? con un semplice messaggio sms?" e poi chiamano il loro allibratore scommettendo sulla probabilità di avere raggiunto un punteggio interessante nei campionati di rottamazione in cui i vincenti, ovvero i perdenti, guadagnano cifre astronomiche, più di altri sportivi come i calciatori. Samuel fu il primo ad ottenere ingaggi da favola per la nazionale degli Stati Uniti e con il denaro guadagnato si comprò la fantastica villa alle Hawaii.

Notevoli sono state le modifiche ad occupazioni letterarie quali lo sfogliare la margherita, al giorno d'oggi i ragazzi non sospirano più, petalo per petalo :"m'ama, non m'ama", ma emettono il più sportivo :"m'ama, mi rottama". A differenza della prima versione, nessuna delle due possibilità assumerà mai più una evidenza drammatica per gli oggetti dell'amore oppure del disamore.

Insomma, nessuno può negare che il mondo è divenuto un luogo più allegro da quando Samuel Leibowitz ebbe la grande idea del "rottamore".

La Help on Line Team di Concerto di Sogni invita dunque i concertisti a non darsi per vinti, amati o rottamati che siate e che il vostro cuore sia sempre colmo dell'entusiasmo con il quale vi acclamano i vostri tifosi sugli spalti dello Yankee Stadium mentre correte verso la meta oppure vendete il popcorn.

Help on Line Team - Dossier : "origine delle pratiche sportive del mondo moderno, da De Coubertin a Samuel Leibowitz di Katowice" - Concerto di Sogni - @2008

   
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