Renato Attolini
Senatore
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Inserito - 11/05/2008 : 18:52:00
La piccola Marie aveva nove anni. Nessuno sa, o chi sa tace, da dove veniva chi, era cosa ci faceva in quel piccolo paese alle porte di Milano. Non c’e una fotografia che la ritrae, non c’è un cognome col quale si possa risalire alle sue origini. Di lei c’è solo un nome e una scritta incise su una lapide insieme alle date di nascita e morte: “Marie – 1887/1896 – L’éternel est ma lumière et ma délivrance”. Basta, nulla più, anzi c’est tout! Ognuno con la sua fantasia può immaginare quello che preferisce, certo che quelle parole in francese lasciano pensare magari a qualche famiglia nobile d’oltralpe arrivata chissà come in quello che allora era probabilmente un piccolo borgo sperduto. Probabilmente una terribile malattia o chissà un incidente l’ha strappata in tenera età, in quell’età nella quale le bambine sono così deliziose. Forse aveva gli occhi azzurri e i riccioli d’oro o forse no, ma che importa? Marie non c’è più da più di cento anni. Quello che colpisce, fa tenerezza e stringe il cuore e che sulla sua tomba non mancano quasi mai i fiori freschi. Difficile credere che ci siano ancora suoi discendenti da quelle parti, mi piace piuttosto pensare che sia stata adottata da coloro che frequentano quel cimitero. Io stesso ogni qualvolta vado a trovare i miei laggiù sepolti, passo vicino a quella tomba visto che è sul percorso e non manco mai di rivolgerle un pensiero o un sorriso e se per caso trovo il vaso dei fiori caduto a causa del vento lo ripongo al suo posto. Ma come ho detto c’è chi fa di più, saranno parenti oppure no? Mi era quasi venuta voglia di chiedere informazioni in comune ma ammesso e non concesso che sappiano qualcosa, perché poi? Per curiosità? Meglio lasciare nel vago e misterioso questa vicenda, preferisco pensare che riposi in pace fra quelle anime con le quali avrà stretto amicizia. Avrà conosciuto così i miei genitori, mia mamma in particolare che di lei mi parlava, quando andavano insieme a trovare mio padre, il giornalista Walter Tobagi ucciso dai terroristi che colà riposa e tanti altri più o meno conosciuti. E’ una storia di altri tempi al limite del surreale ma assolutamente vera e almeno per me commovente.
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