Era il giorno diciassette di un anno qualsiasiNella tenuta del Barone Gatton De Gatton di Gattinara
ormai ceduta con storico mercanteggiare
che ancora oggi la nobiltà ne disputa
Il Marchese Delle Vedove
si affacciò alla finestra
e la stanza fu invasa dai profumi
di una primavera che sembrò subito invadente
Il Marchese si spaventò di quell'impeto
della natura a una vita nuova
mentre lui stanco, abulico
sempre a vegliare quel sogno morto
imbalsamato nel suo castello
Il sogno di rivederla come un tempo
la prima volta, sentire la sua voce
che gli ripuliva l'anima dalle tempeste
dalle ipocrisie scaltre dei blasoni
con le quali ogni giorno per mestiere, con fatica
si doveva confrontare,assoggettare
Veramente lei era nel suo letto, ancora bella
in carne e ossa ma coi pensieri
in un angolo di cielo talmente povero
che non vi era alcuna stella
e la luna semplice pietra levigata dal dolore
mentre il cuore anch'esso evaso
si era addormentato e la primavera non riusciva
più a destarlo
Il Marchese sbarrò gli occhi sopra le riflessioni
e capì che il suo denaro era fuori corso, per lei
....per lei sola...
Stanco di dar vita a quella fredda statua
nella quale solo gli altri ci trovavano calore
il Marchese fece sellare il suo cavallo
e si lanciò al galoppo verso il luogo
dove l'animale per dovere andò per forza
Il cavallo uscì dal lago che sembrò gradire
nel suo letto la compagnia di quell'intruso
mentre tutt'intorno le strani voci degli animali
richiamati dalla ferocia degli impulsi dell'amore
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Michael Santhers-dal volume: ....e..!!..le rose piangono al tramonto...!!..
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