Il lupo Giacomone era un gran bonaccione e si fidava di tutti in particolare della sua amica Rosalba.
Rosalba era una volpe molto furba e faceva spesso dispetti a tutti, soprattutto a Giacomone perché, pur essendo un lupo grande e grosso, in fatto di intelligenza era piuttosto scarso.
Un giorno, all’ora di pranzo, Giacomone e la sua famiglia a tavola si mangiavano un bel pollo arrosto e i lupacchiotti si leccavano anche i baffi. La moglie di Giacomone, molto previdente, aveva messo da parte i fegatini pensando di cucinarli per la cena, quando, qualcuno bussò alla porta.
- Chi sarà mai questo seccatore? – gridò il lupo, ma subito si rallegrò vedendo l’amica volpe.
- Entra pure mia cara amica. Ma, cosa ti è successo? Ti vedo pallida, sei forse ammalata?
In effetti la furbastra si era messa persino a zoppicare.
- Sono tre giorni che non mangio e sto morendo di fame – sussurrò la volpe con un filo di voce.
- Presto moglie, prepara i fegatini, erano per la cena ma non importa, Volpe ha bisogno di mangiare.
La volpe assunse una espressione piena di riconoscenza e, mentre mangiava i fegatini vide tre splendidi prosciutti appesi al soffitto. Avrebbe senz’altro preferito quelli ai fegatini ma fece finta di nulla, almeno per il momento.
Poi, terminato in pranzo, con noncuranza, sollevò lo sguardo al soffitto.
- Ma che magnifici prosciutti hai caro Giacomone! Ma non dovresti lasciarli lì in bella vista, qualcuno potrebbe rubarli oppure un amico vedendoli potrebbe chiederti di dargliene un pezzo. Io se fossi in te li nasconderei in un posto sicuro e poi direi che te li hanno rubati.
- Lo sai Volpe che mi hai dato un buon suggerimento. Ci penserò domani mattina.
La volpe se ne andò ringraziando per l’ospitalità, ma non si allontanò dalla casa di Giacomone, anzi si nascose in un cespuglio attendendo la notte.
Quando fu ben certa che tutti dormissero salì sul tetto della casa e con le zampe fece un buco nel tetto di paglia, prese i tre prosciutti e se ne scappò via.
Il mattino seguente Giacomone si accorse subito che i tre prosciutti erano scomparsi e si mise ad ululare a più non posso.

Volpe, sentendolo, accorse subito.
- Cosa è mai successo? – chiese vedendo Giacomone in lacrime.
- Hanno rubato i miei prosciutti! Hi, hi hi.
- Ah no! A me non la fai. Tu li hai nascosti e dici a tutti che te li hanno rubati.
- No, no è vero! Sono stato derubato!
- Fai bene a dirlo, così tutti penseranno che ti sono stati rubati mentre tu li hai messi in posto sicuro.
- Non farmi arrabbiare Volpe, ti dico che mi sono stati rubati. Non vedi che buco mi hanno fatto nel soffitto
- Le apparenze sono tutte a tuo favore, sei stato bravo a fare il buco anche se è un po’ troppo grande, ti costerà parecchio ripararlo. Comunque sono contenta che tuoi prosciutti siano al sicuro
- Vattene via Volpe e non farti più vedere- gridò Giacomone sempre più disperato.
- Sei stato molto furbo, Giacomone, bravo, continua così e non dire a nessuno deve li hai nascosti.
Volpe se ne andò sogghignando e pensando al suo prossimo pranzo a base di prosciutto, ma la soddisfazione maggiore era di essersi burlata del grande e possente lupo Giacomone .