Roberto Mahlab
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Inserito - 06/01/2009 : 18:28:03
Si è avvicinato la sera prima alla finestra e mi ha chiesto se nevicava, la sua adorata neve, il suo sogno insieme ai fiori da quando era bambino ebreo a Bagdad, le sue avventure che fanno impallidire qualsiasi eroe di qualsiasi film si possa girare, poi Shabbat mattina, si è alzato e ha detto che lo aspettavano e dopo poco mio Padre Nadji raggiungeva i giganti del Nostro Popolo in Paradiso. E oggi, il giorno in cui lo abbiamo salutato, la settimana della Parashà in cui si narra di quanto vissero Giacobbe e Giuseppe, la settimana dei giganti, la neve è arrivata, proprio come Lui aveva chiesto, perchè gli Uomini che sanno lasciare il pieno e non il vuoto, anche il Cielo li chiama Rav, Maestro. Nadji Mahlab, l'ebreo di Bagdad di cui chiunque si innamorava, dall'America alla Cina, delle cui parole tutti rimanevano affascinati, delle Sue avventure e della Sua Storia dai ghetti del medio oriente fino a Parigi e poi Israele e poi la sua famiglia, i suoi figli e i suoi nipotini cresciuti come Sue gocce. Mi insegnò ad amare Israele da piccolo, mi portava sulla scogliera con il Time Magazine, mi diceva di tradurre, diceva che grazie all'amore per la Nostra Terra avrei imparato presto le lingue. Visse per tutti i Suoi sogni, tutti i Suoi giardini, che in tutti i campi, fiorirono. Racconterò la Sua immensa Storia, poco alla volta, perchè è immensa, pianterò alberi in Israele in Suo nome, perchè così Abba Hatzadik, Padre Giusto, ci ha insegnato.Roberto Mahlab
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