antonio sammaritano
Emerito
Italy
105 Inseriti
102 Gold
110 Punti Rep. |
Inserito - 11/08/2009 : 17:07:53
Giù in piazza, quella volta, andarono senza la pazza signora: lei andava dal lunedì al venerdì con le sue tette avare e di buon’ora e vi andava a braccio con qualcuno. Quel giorno vi fu proprio un raduno: l’arrotino ci guadagnò parecchio con la sua mola a culo e lingue d’affilare, cosi il becchino l’aspettò cent’anni poi preferì farsi seppellire. Anche quello famoso dello specchio non poté davvero lamentarsi. Il mercato si trasformò del tutto; si imbandirono tavoli con un ben di Dio; ma la catarsi fu divisa iniquamente. I musici stavano in ritardo per i filosofi in cerca dell’io: non trovarono nulla e rivolsero lo sguardo a un gruppo di fanciulle promettenti. I saccenti disposero attenzioni a Cesare che a torso nudo mostrava solo venti pugnalate, le altre le teneva in serbo per fare colpo su cubiste improvvisate. I musici suonavano sudati e per questo non furono pagati perché sospetti d’essere infiltrati, come dei bruchi in una mela, rea d’aver convinto tutti con la sua idea un po’ sovversiva. I giochi furono demodé: quello che chi arriva primo vince un giro su un castrone bianco immune da carbonchio e glicerina oppure una crociera con lacchè. Ma più di tutti rischiò il grande CHE: la storia lo dice, lui nella storia c’è. Allora andò via senza dire niente. Alla fine la disputa fu dura nella divisione del dessert... A uno a uno andarono e scomparvero alla vista, ignorando le foto artigianali e immortalando ben poco dell’evento; cosi il vento li portò via con se, compreso quell’amo sulla sabbia scritto con un dito pienissimo di rabbia. La signora pazza a braccio con qualcuno, con le sue tette troppo generose, il lunedì fece pulizia: si sedette su un elmo senza testa e piano piano scrisse una poesia. ANTONIO SAMMARITANO
|