Ciao cari amici,
l'estate del 2009, nel mese di agosto, ho fatto le vacanze in Sardegna ad Alghero. Ho colto l'occasione per andare a trovare il signor Ambrogio, un caro amico che non vedevo da tempo. Giunta ad Alghero, dopo qualche giorno Ambrogio, che abita nella cittadina da diversi anni, mi presentava ad un centro diving per immersioni subacquee. Da subito entrai a far parte dell'equipaggio di una barca denominata "Andrea Padre".
Lo staff, composto dal capitano Enea all'aiutante Salvatore, dall'istruttore guida Matteo alle altre guide Laura, Gianni, tutti molto energici e simpatici, con i quali si instaurò una immediata simpatia e nacque una bella amicizia.
Salpavamo al mattino a pieno carico per recarci solitamente in località Capocaccia ove, raggiunta la destinazione, il gruppo di sub ed io ci staccavamo col gommone per fare immersioni in grotta, attività questa particolare e molto impegnativa, motivo per il quale non ho potuto eseguire delle foto per rendervi partecipi dell'avventura e delle conseguenti emozioni. In grotta la concentrazione era massima per i passaggi stretti con vari tunnel collegati fra loro a modo di labirinto, con nomi pittoreschi tipo : Porticato, La Madonnina, Nereo, Il Giglio.
Nonostante l'angusto spazio dei tunnel, all'interno sembrava di essere immersi nel traffico automobilistico quotidiano con cernie, aragoste, granchi, gamberi, polpi che sfrecciavano in ogni direzione, oltre ad osservare le pareti delle grotte ricoperte di parazoandos. Tutto ciò in un contrasto di luce ed ombre che rendevano l'ambiente spettrale e per tale motivo è chiamata la "grotta dei fantasmi".
Proseguendo in immersione, ad un certo punto della grotta si risaliva sbucando fuori con la testa ove l'acqua non era profonda più di tre metri, da tale luogo si potevano ammirare le colate calcaree di quarzo rosa. Dopo trenta minuti riprendevamo la via del rientro e, giunti in prossimità dell'uscita della grotta formata da due cavità, la guida fece spegnere le luci delle torce. Io, sorpresa, mi chiesi il motivo, ma subito dopo mi resi conto che con le luci spente, osservando le due cavità illuminate da un fondo di luce, esse formavano un disegno di due grossi occhi, gli occhi, gli occhi della "grotta del fantasma". Usciti all'esterno, eravamo provati dalle emozioni di tale scenario, unico che abbia mai visto nel suo genere.
Una esperienza sicuramente da ripetere per poter apprezzare altri piccoli dettagli del panorama subacqueo sfuggiti al momento.
Un grazie particolare ad Ambrogio.
Ciao a tutti e alla prossima.
Maddalena