Vento di odor feroce
chiudi le labbra che il pianto non accompagnino,
lascia che queste lacrime piombino solitarie.Della mia genie vedo disperso il sangue
tra zolle in piaga aperte.
Dolore incaprettato
che le membra disarticolate con lama d’aguzzino
fende tracciando orrore,
che della disperazione riempie il mio vedere.
E’ fede che porta morte
unirsi nell’ignominia d’un patto tra inanimati,
quello scambiarsi sangue tagliato per dare odio,
quel cedere una promessa per crescere disperati.
Nenia di camposanto
nell’essere voi sanguisughe di linfa dell’esistere,
nel poggiar bombe a cancellare amore.
Vento di odor di plastico
vola via nel passato e lascia che qui ritorni
il profumo delle zagare.
(A Giovanni Falcone)
La mente è come un paracadute, funziona soltanto se si apre
A. Einstein