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 Dall'altra parte del sole
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luisa camponesco
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Inserito - 31/10/2010 :  18:02:51  Mostra Profilo  Visita la Homepage di luisa camponesco Invia un Messaggio Privato a luisa camponesco



Dall’altra parte del sole

Cosa c’è oltre il sole? Da parecchio tempo l’umanità si poneva questa domanda, ora la risposta era molto vicina. L’installazione di potentissimi telescopi su stazioni orbitanti attorno alla Terra, come occhi aperti sull’universo, avevano portato a scoperte incredibili tanto dover rendere necessaria la creazione di un organismo che si dedicasse esclusivamente a tali ricerche.
Nel 2055, nel deserto della California, nacque E. R. C. ( Exoplanet Research Center)

Jordan Bennet, analizzava le nuove immagini pervenute da Astrolab 2. Premette un pulsante e la parete di fronte si trasformò in un enorme schermo, apparve il volto di Isabel Gray.
- A che punto siamo con Gliese 900B?
- Concluderemo nelle prossime ventiquattrore. – rispose Isabel
- Bene, mi servono risultati concreti prima di parlarne al Presidente.
Responsabile dell’ E. R. C. da due anni Jordan sentiva d’essere prossimo ad una grande scoperta e questa volta non dovevano esserci ritrattazioni. Rimase pensieroso per qualche istante, poi si alzò di scatto e si diresse deciso verso il laboratorio sotterraneo, seguito da Isabel.

Controllo retinico positivo


Le misure di sicurezza erano a livello quattro, il massimo ed erano pienamente giustificate, una fuga di notizie avrebbe compromesso l’intera operazione.
-Ha ripreso conoscenza?
- Mi sfugge qualcosa Jordan e non riesco a capire cosa e per rispondere alla tua domanda “no, non ha ancora ripreso conoscenza”
- Allora nessun progresso.
- Niente affatto vieni!
Attivò una proiezione che mostrò una panoramica degli arti inferiori.
- Non capisco – mormorò Jordan
- Quest’uomo ha subito una implantologia al titanio, questa tecnica non si usa più da cinquant’anni. Farò ulteriori esami ma non convinta che provenga dal passato.
- Allora il mistero è ancora più fitto, visto che è precipitato nelle acque del golfo del Messico in una capsula spaziale proveniente dalla costellazione della Vergine.
- Dottoressa Gray – un analista si era affacciato alla porta - Abbiamo finito di analizzare il contenuto della navicella. Vuole venire?
Jordan e Isabel si recarono subito nel laboratorio adiacente. Alcuni tecnici al di là di uno spesso vetro protettivo, in tute e caschi, armeggiavano attorno ad un tavolo sul quale erano distesi campioni di roccia.
- Ci sono novità signor Cox?.
Uno dei tecnici alzò un braccio, si diresse nella zona “decontaminazione” e si liberò della tuta.
Samuel Cox, brillante scienziato e studioso di astronomia extrasolare da anni si dedicava alla ricerca di esopianeti, le cosiddette super-terre. Gli brillavano gli occhi quando inserì il microcip nel lettore olografico.
- Non c’è alcun dubbio, la composizione del materiale roccioso è formata da ferro, calcio, potassio, magnesio, silicio e…..particelle di ossigeno. Anche se in percentuali diverse sono molto simili alle rocce terrestri.
- In conclusione?
- La mia opinione è che dal pianeta da dove provengono può esserci la vita o comunque è adatto alla vita.
Jordan e Isabel si aspettavano un simile risultato, infatti le coordinate in loro possesso, estratte dal computer di bordo della navicella, indicavano l’esistenza di un pianeta orbitante attorno ad una nana rossa, la cui massa era cinque volte quella del Sole.
Permaneva il mistero sull identità dell’astronauta..
Chi era? E poi com’era possibile che un uomo, presumibilmente, proveniente dal passato avesse compiuto un simile viaggio?
- Voglio essere informato sull’ evoluzione del quadro clinico di quell’uomo. A qualsiasi ora.
- Credimi Jordan sarai il primo a saperlo.
La soluzione dell’enigma stava alla base di tutto il progetto Gliese 900B. Le super- terre scoperte nell’ultimo secolo erano decine, le soluzioni per raggiungerle risultavano, però, tutte alquanto impraticabili.

La telefonata giunse nel cuore della notte.
- Dottor Bennet dovrebbe venire al centro il più presto possibile.

Superati i primi controlli del Centro, Jordan si diresse nei labs sotterranei.
- Spero si tratti di qualcosa di importante per chiamarmi a quest’ora.
- In effetti non potevo aspettare – La voce di Isabel lo sorprese. – sappiamo chi è quell’uomo si tratta del maggiore Nelson Garrett dell’aeronautica militare, distaccato ad Huston nel dicembre del 2010 per un addestramento speciale nella sezione Omega2
- Omega2 ? Quella sezione è stata smantellata un secolo fa!
- Esatto Jordan, ma non è tutto. Dall’esame di alcuni frammenti della navicella risulta che essi hanno provenienza non terrestre, e quarda un po’ da dove li hanno presi!. – Isabel aprì alcuni file.
- Dall’Area 51 dovevo aspettarmelo, ma anche quella è stata smantellata un secolo fa, ora è tutta la zona è ricoperta di pannelli solari. - rispose Jordan
- Stiamo decriptando altri file che spero facciano luce su questo caso, Potremmo essere incappati nella rivelazione del secolo. Hai notato? Il maggiore Garrett non dimostra più di quarant’anni anche se è nato nel 1970, a rigor di logica dovrebbe averne più di centoquaranta.
Jordan prese a camminare nervosamente nella stanza.
- Ho bisogno di saperne di più prima di darne notizia al Presidente.
- Torna pure a casa Jordan, appena avrò i dati te li comunicherò.
- Preferisco rimanere, orami non ho più sonno.
Nel suo ufficio Jordan si dondolava sulla poltrona e pensava, mettendo in ordine cronologico gli eventi che avevano portato alla scoperta della navicella.

Sei mesi prima il Lunar15,un potente telescopio posizionato in un cratere del Mare Vaporum, aveva captato strani segnali provenienti dalla costellazione della Vergine. Questi segnali, generati da uno Space Worm, avevano consentito alla navicella del maggiore Garrett di ammarare, pressoché intatta, nelle acque del Golfo del Messico a poche miglia dalla costa della Florida. Mezzi navali e aerei perlustravano continuamente quel tratto di mare.
Il ritrovamento in stato di sospensione vitale di Garrett fu una sorpresa per tutti e non solo ma aveva aperto quesiti inquietanti che solo il maggiore stesso avrebbe potuto chiarire, ma Garrett non aveva ancora ripreso conoscenza.

°°°

“….nell’universo tutto è in movimento le stelle nascono e muoiono, tutto si rinnova. Anche il nostro pianeta un giorno avrà fine, il sole potrebbe diventare un nova oppure il nucleo centrale della Terra potrebbe collassare ecco perché è così importante la ricerca di pianeti extrasolari compatibili con la vita umana”

Sul megaschermo dell’aula apparvero immagini di galassie e la simulazione virtuale di viaggiare attraverso di esse era talmente reale che alcuni studenti si aggrapparono alle loro poltroncine.

- Professor Garrett! – Da una porta laterale apparve il preside della facoltà – Professore! la stanno cercando, non si preoccupi finirò io la lezione.
Vincent Garrett insegnante di astrofisica era visibilmente contrariato, ma uscì dall’aula Due uomini lo stavano attendendo.
- Scusi l’interruzione professor Garrett ma la preghiamo di seguirci.
- Io non vado da nessuna parte se non mi dite il motivo.
I due uomini si scambiarono uno sguardo interrogativo
- Si tratta del maggiore Nelson Garrett.
- Il mio bisnonno? E’ uno scherzo?
- Abbiamo acquisito nuove informazione e potrebbero interessarla.
Fu in quel momento che Vincent notò il simbolo dell’ E.R.C. sulla giacca del suo interlocutore.
- Datemi un secondo e avviso casa.

Vincent non era mia entrato nel Centro e ne fu visibilmente impressionato.
- Benvenuto professor Garrett. – Jordan gli andò incontro tendendogli la mano. – Immagino si sarà chiesto il motivo di questo incontro, devo ammettere che non è stato facile prendere una simile decisione, ma tutto ciò che vedrà dovrà rimanere nel più assoluto riserbo.
Incredulità, stupore, una moltitudine di emozioni si alternarono nell’animo di Vincent mentre ascoltava ciò che Jordan gli stava raccontando.
- In che modo posso esservi utile?
- Ci sarà utile qualsiasi informazione potrà darci, magari possiede ancora qualcosa del suo bisnonno, qualcosa a cui lei non ha dato importanza ma che potrebbe far luce sul genere di missione che gli era stata affidata.
- È possibile. – rispose Vincent - ho trovato un vecchio hard-disk, parecchi floppies, pennette varie, pensavo di portarle all’inceneritore dovrebbero risalire ai primi del duemila di sicuro sono appartenuti al mio bisnonno.
- La prego, ci faccia avere tutto al più presto.
- Senta, ehmmm……potrei vederlo?
Vincent seguì Jordan lungo i corridoi che portavano alla camera sterile.
- E’ davvero lui? Non riesco a crederci. Domani vi porterò quel materiale.

Vincent avrebbe voluto visionare per primo il materiale del bisnonno ma si accorse di non possedere l’attrezzature necessaria e a malincuore lo portò al Centro come promesso.
- Vorrei essere presente quando aprirete i files.
- Questo glielo lo dobbiamo. – rispose Jordan mentre, Cox, l’assistente, inseriva il disco fisso in un particolare lettore.

Le prime immagine erano semplici fotografie che ritraevano Nelson Garrett con la famiglia.
- Quel bambino è mio nonno e quell’altro il mio prozio. – la voce di Vincent tradiva emozione, ma la parte interessante stava arrivando.
- Mi richiede una password – disse Cox - a quei tempi si usava, mi ci vorrà un po’ per trovarla, a meno che il professore non abbia qualche idea.
Vincent scosse la testa.
- Non saprei, ma fatemi pensare.
Ci fu silenzio nella stanza pareva quasi di sentire il ticchettio dei pensieri.
- La bisnonna di chiamava Caroline

accesso negato

- Mio nonno si chiamava Stefen
Accesso negato

- Un momento. Potrei rivedere alcune fotografie?
Le immagine scorsero veloci a ritroso sul video.
- Ecco ferma lì! Vedete quel cane, dovrebbe chiamarsi Luky è stato il primo a portare quel nome, tutti i cani della mia famiglia si sono chiamati Luky e non ho mai capito il motivo, almeno fino ad ora.
Accesso consentito

L’attenzione di tutti divenne palpabile, qualcuno tentò un applauso subito smorzato. Il primo file si aprì con la dicitura “Protocollo 301”. Si trattava di disposizioni relative alle norme di sicurezza, ma i file successivi descrivevano il processo di utilizzo dei worms spaziali per raggiungere, in poco tempo, pianeti extrasolari. La tecnologia, frutto di ricerche sui relitti rivenuti nell’Area 51, aveva permesso la costruzione di una navicella in grado di superare l’ enorme distanza fra la Terra e la galassia della Vergine. Non avevano però considerato un aspetto importante, il fattore tempo.
La Terra ruota su se stessa ogni 24 ore, ma il tempo nello spazio scorre in modo diverso.
Un mese di viaggio attraverso un worm space era l’equivalente del trascorrere di due secoli sulla Terra.
L’analisi spettrografia sull’astronave pilotata dal maggiore Garrett non dava adito a dubbi..
Jordan fissava ancora incredulo i dati elaborati dall’I.A (intelligenza artificiale)
- Capisci Isabel cosa abbiamo trovato!
- Abbiamo trovato alcune risposte e un grosso dilemma.
- Credo sia il momento di comunicarlo al Presidente. Un’ultima cosa Isabel, per domani dovrà essere convocato il direttivo E.R.C ci pensi tu?
Isabel uscì dall’ufficio mentre Jordan impostava una video-chiamata.

La sala era al completo, tutti ansiosi di conoscere le ultime novità. Jordan si era preparato il discorso, iniziarlo non era così facile.

-Signori. – prese fiato poi continuò – siete al corrente dei fatti accaduti nei mesi scorsi. Tutti voi avete contribuito nella ricerca di risposte che oggi posso finalmente dare. Fondamentale è stato l’aiuto del professor Vincent Garrett, pronipote del maggiore Nelson, che ci ha fornito la chiave di lettura degli eventi che hanno riportato sulla Terra una navicella lanciata da Cape Canaveral il 19 gennaio 2011. – Jordan attese che i mormorii quietassero, poi espose i fatti, non tutti per la verità, per alcuni si rendevano necessari ulteriori controlli.

- Adesso come procediamo? – chiese Isabel.
Jordan e Cox impostavano nuove equazioni e discutevano fra loro.
- L’asse temporale allontanandosi dalla Terra dovrebbe tendere ad annullarsi.
- Anche se così fosse, un viaggio della durata di sei mesi raggiungerebbe Orione ma intanto sulla Terra sarebbero trascorsi quasi novecento anni. Da qualunque parte lo si guardi il problema non cambia. – Jordan si accasciò scoraggiato sulla sua poltrona.
- Sarebbe un viaggio senza ritorno. – soggiunse Isabel.
- Il ritorno sarebbe possibile – rispose Cox – ma cosa troverebbero e soprattutto chi li potrebbe accogliere?
- Cosa diremo al maggiore Garrett quando riprenderà conoscenza,
- Un problema alla volta, Isabel, comunque gli diremo la verità. Non dimenticare che è un astronauta quindi preparato ad affrontare i rischi.
Facile a dirsi, ma quell’uomo si sarebbe trovato in un mondo diverso, si sarebbe adattato? Jordan si domandava cosa avrebbe fatto lui in situazione analoga, ma non riusciva a darsi risposte convincenti.

°°°

Il bip, bip risuonò in tutta la zona sterile, cogliendo di sorpresa il medico e gli analisti di turno.
- Presto, portate l’elettro-stimolatore. Avvertite il dottor Bennet e la dottoressa Gray.
In pochi minuti tutto i Centro prese ad animarsi.
- Allora?
- Si sta riprendendo dottor Bennet.
- Voglio parlargli per primo, intesi? -

°°°

Colmare cento anni in pochi minuti non è certo possibile, ma un po’ per volta ed in piccole dosi forse si poteva preparare il maggiore Nelson Garrett ad affrontare la nuova realtà.
E così, giorno dopo giorno Jordan prese a colloquiare con lui, a rispondere alla sue domande, consapevole che nella mente di quell’uomo c’erano le risposte che cercava.
Un mese dopo, mentre passeggiavano lungo un corridoio, Jordan affrontò l’argomento che gli stava a cuore.
- Maggiore, c’è una persona che vorrebbe incontrarla.
Lo condusse nel suo ufficio, Vincent era già lì
- Vi lascio soli.
Vincent proiettò alcune immagini olografiche che si materializzarono nell’aria come per incanto.
- Ma, ma quello sono io! E quel bambino è…. Mio figlio
- Stefen era mio nonno e io sono Vincent Garrett, tuo pronipote.
Nelson barcollò e Vincent lo sorresse.
- Lo sai figliolo che il mio nome completo è Nelson Vincent Garrett.
Le immagini olografiche continuavano a scorrere raccontando la storia di tre generazioni e mai per il maggiore Nelson Garrett ci fu emozione più grande, neppure quella d’essere stato dall’altra parte del sole.






Luisa Camponesco

   
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