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balenodiluce
Villeggiante
Italy
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Inserito - 12/07/2011 : 17:35:41
Sto pensando a “Piccolo mondo antico” il romanzo di Fogazzaro nato prima del secolo scorso, sto pensando alla crisi finanziaria. E a quei ricchi e notabili di paese che si tengono tutti vicini nelle loro case sulla collina e guardano dalle loro finestre il lago, dando le spalle alla miseria e alla povertà del popolo, quasi a scongiurarne la presenza e ad esorcizzarne il pensiero. Con quei discorsi sul sesso degli angeli che riempie il gossip del circolo della caccia . Tutti a difesa di un mondo che non c’è più, perché la difesa dei propri interessi comincia dalla tutela del proprio immaginario collettivo, la supponenza del passato fa pari con lo spasmodico affanno nel mettere al riparo i propri averi. La cappelliera, il grammofono, la credenza. Agli attrezzi da lavoro si penserà poi, se ci sarà tempo. Già pronti a vivere la liturgia della paura, concedere la parola all’illuminato giovane rampollo e poi invitarlo a sedere, ad aspettare che tutto passi per ricominciare come prima e più di prima. Eppure questo mondo mi appare quasi più rassicurante con le sue suggestioni, rigidamente ancorato alle cose domestiche, circoscritto nella sua storia, disponibile a prestare qualche attenzione nei confronti di quanti lavoravano, pur in condizioni gravose, alle proprie dipendenze. La storia ha in realtà poi insegnato che le condizioni di vita erano dure, l’analfabetismo era diffuso, bisognava tentare la sorte dell’emigrazione per sfuggire alla miseria, la salute era un privilegio per pochi. Restava l’immaginario, restavano le conquiste di quanti nel dopoguerra si erano rimboccati le maniche, restavano i risparmi di un popolo di formiche. Una volta. Un piccolo mondo antico appunto. Ed è stato puntando su queste leve, magari con qualche pacca sulle spalle, che è stato possibile portare un popolo intero a ritenere accettabile e sopportabile quanto da un sommario esame svelava una realtà avvitata su sé stessa, dove si accumulavano grandi ricchezze esentasse e uno slittamento del tenore di vita sempre più verso il basso da parte dei ceti produttivi, ancora più tasse a chi paga tasse. Si è fatto pensare alle bambine con i fiocchi ed i grembiulini in ordine, per poi ritrovarsi con il taglio degli insegnanti di sostegno ai diversamente disabili. Si è predicato di ottimismo per poi ritrovarsi con i sussidi agli evasori,la cultura pagata con le accise, si è messo l’uno contro l’altro intere categorie quasi che il benessere di una fosse preclusiva dell’altra, in una prolusione infinita sulla bontà della famiglia quale nucleo fondante della società, in una ricerca di performance fatta con i fichi secchi. Cambiando di fronte all’evidenza pure il significato delle parole, non più tagli ma straordinari decreti di sviluppo. Tanti puntini sulle iii per gli altri e un vuoto a prendere per sé con quella liberalità che fa arrossire anche la vergogna. E alla fine di questo percorso Vi chiedete ancora perché i mercati non vi credono. E' una replica. Il problema non è la finanza, il problema è tutto dentro questo romanzo recitato da mediocri attori.
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Roberto Mahlab
Amministratore
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Inserito - 13/07/2011 : 15:33:15
Su Concerto di Sogni, sito puramente letterario e appositamente letterario, evitiamo sempre gli argomenti che si riferiscano alla situazione politica, quanto ha voluto pubblicare il nostro caro amico concertista lo prendiamo come una eccezione, ma solo per proseguire la riflessione su motivi che interessano anche il nostro Concerto di Sogni, un'opera di voci che costruiscono.La profondità del nostro paese non è cambiata, l'Italia è costituita dalla spina dorsale di centinaia di migliaia di piccole aziende che garantiscono il settanta percento dei posti di lavoro e il settanta percento del fatturato del paese, si tratta di sforzi etici che in questo momento rimangono in vita per mantenere l'occupazione con pesantissimi sacrifici da parte di chi investe in risparmi e in lavoro nelle sue piccole imprese. Piccole imprese dove il dipendente è affratellato al datore di lavoro, proprio per le dimensioni e per l'evidente obiettivo comune. Tali strutture oggi vengono penalizzate da una vessazione che cancella i risparmi di chi investe e i posti di lavoro dei titolari d'azienda e dei lavoratori dipendenti. Altri paesi a noi vicini hanno abbassato le tasse proprio per consentire alle imprese di continuare ad investire, di mantenere i posti di lavoro e di coprire con il prodotto monetario dell'investimento anche i bisogni delle casse dello stato. Il debito pubblico in percentuale è una frazione con al denominatore proprio il prodotto nazionale lordo, se si incoraggiano le aziende a proseguire, il denominatore sale e la percentuale di debito scende. L'investimento non va mai azzerato per essere utilizzato per coprire il debito, si ottiene l'effetto inverso. La Germania in valore assoluto ha un debito pubblico più elevato del nostro, eppure assai più basso in termini percentuali. La ragione è che le tasse sono state abbassate e non alzate, il risultato è una crescita di oltre il quattro percento e una disoccupazione scesa al sei percento, al di sotto del tasso precedente la crisi economica e finanziaria planetaria. La maggior parte dei cittadini del nostro paese non trova rappresentanza con quanto si dice di essi, i media non parlano dell'eroico successo delle imprese per rimanere aperte resistendo alla crisi, non parlano della vessazione che le costringe a chiudere non per la crisi, ma proprio per lo strangolamento, non parlano della costanza di questa parte maggioritaria del paese che lavora duramente e mantiene i posti di lavoro a costo di sacrifici personal elevatissimi e certamente antieconomici, eppure il mantenimento dei posti di lavoro è più importante del proprio tornaconto personale, significa etica. I mercati internazionali guardano al futuro e ci puniscono, insieme alle agenzie di rating, perché si rendono conto che siamo un paese in cui tutto viene ingoiato dalla mano pubblica, nulla rimane per la crescita e lo sviluppo. Numerose proposte per uscire da questo vicolo cieco sono state avanzate dalle entità economiche e produttive, fino ad ora senza ricevere ascolto alcuno, sorde tutte le parti politiche, nessuna esclusa. Non esiste spazio per tutto questo sui media, è raro che trovino spazio gli argomenti che interessano questa parte costruttiva del paese, nel nostro piccolo, giornalisti scoraggiati ci hanno riferito, pochi giorni fa, che una importante iniziativa di Concerto di Sogni non può venire pubblicizzata in questo momento perché gli editori dei giornali sono interessati solo a parlare di "cani e di gelati", cito testualmente. Ora nulla in contrario a parlare di cani e di gelati, ma io dico che questi non sono gli unici argomenti dei quali siamo interessati. L'esempio dei quotidiani americani è lampante, chi legge per esempio l'Herald Tribune, alla fine ha un quadro completo di quanto accade in ogni pezzetto del pianeta, chi legge i nostri media, a quanto pare, ha solo la conoscenza di ciò che accade ai cani e ai gelati. La conseguenza di questa irreale rappresentazione degli interessi della società di un paese che è la settima potenza industriale del pianeta, è il progressivo fatalismo e la continua umiliazione delle aspirazioni personali e lavorative. Intanto Concerto di Sogni vuole continuare ad essere un luogo in cui l'arte rappresenta la realtà, perché è un'arte, poesia o racconto, che permette alle persone che non vogliono spegnere il loro animo, di farlo volare e vivere. Continuiamo a pretendere di essere la realtà di quanto desidera la maggior parte dei nostri concittadini che vogliono rimanere entro quella evoluzione che sta guidando la marcia del mondo. Ripeto, la parte maggioritaria, l'Italia che lavora indipendentemente dalle idee politiche e che non deve mai dimenticare di esserlo e non deve mai credere a chi vuol far credere che non sia la parte maggioritaria, in questo momento essa non può parlare perché dei problemi delle persone comuni non si parla, ma non bisogna cedere. Roberto Mahlab
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Elena Fiorentini
Curatore
Italy
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Inserito - 13/07/2011 : 16:09:02
Scusa Roberto, se mi permetto... Baleno di luce ( si scrive così?)ha dato un taglio artistico alle sue riflessioni, un po' amare, partendo dal mio romanzo preferito,Piccolo Mondo Antico, ma ti ha dato il via per scrivere le tue riflessioni che hai esposto con grande chiarezza e lucidità e che non possono che fare del bene. Grazie ad entrambi per lo spunto e il risultato ottenuto. Elena Fiorentini
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