luisa camponesco
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Italy
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Inserito - 06/10/2011 : 11:07:23
La corsa a staffetta I grilli-messaggeri della regina Altea si sparsero per tutto il regno di Abetaia e dando fiato alle loro giglio-trombe dettero l’annuncio:
“La nostra amata regina ha stabilito che anche quest’anno abbia luogo la gara di corsa a staffetta dei 400 metr…scusate rettifico dei 400 centim….scusate rettifico ancora quattrocentoooo…..beh…comunque chi fosse interessato a partecipare avrà tutte le informazione necessarie e conformi alla propria categoria presso la segreteria della nostra cara Drusilla” Finalmente i messaggeri tornarono preoccupati al castello, Drusilla li attendeva all’ingresso. - Cosa avete combinato, non sapete più leggere? - Veramente nel bando c’era scritto….. - C’era scritto di non menzionare la distanza, ogni categoria ha il suo percorso dalle lumachine, scarabei, formichine e così via. Adesso mettetevi al lavoro e raccogliete le iscrizioni. I grilli frinirono di sollievo e dopo aver costruito gazebo con le foglie d’acero si misero in attesa dei probabili partecipanti. Intanto nel bosco la notizia correva di ramo in ramo, di filo d’erba in filo d’erba. Matteo lo scarabeo discuteva animatamente con Lombrico. - Insomma come faccio a fartelo capire devo chiederlo ai miei fratelli se noi lombrichi possiamo gareggiare con gli scarabei. - Cosa dice il regolamento? – chiese Matteo. - Non ho letto il regolamento. - Allora andrò a cercare qualcuno che lo ha letto. Matteo prese il sentiero di Malva Selvatica che conduceva nei pressi della casa di Oscar la talpa. Oscar era un suo amico e di sicuro lo avrebbe informato sul regolamento della gara. Un sonoro russare proveniva dalla tana della talpa, Matteo si fermò un attimo a riflettere, interrompere il pisolino di Oscar non era una buona cosa, si mise a zampettare avanti e indietro nella speranza che arrivasse qualcuno a far baccano tanto da svegliarlo. - Matteooo che fai da queste parti?- Lo scoiattolo Peppino piombò giù da un ramo come un masso e l’impatto col terreno fu tale da sembrare un terremoto. L’improvviso silenzio all’interno della tana non preannunciava niente di buono e questo Matteo lo sapeva bene, infatti la porta si spalancò e apparve Oscar infuriato. - Ma chi…è …PEPPINOOOO dovevo immaginarlo. Un lancio ininterrotto di ghiande si abbatté su Peppino, ma essendo Oscar molto orbo nessuna colpì lo scioattolo. - Ehi, ehi fermati non ho fatto proprio nulla: - Nulla! Svegliarmi ti sembra nulla! - Volevo solo parlare con Matteo. - Matteo! Dov’è Matteo? – Oscar strizzò gli occhietti. – Oh Matteo cosa ci fai qui? Matteo assunse un’espressione dispiaciuta. -Passavo da queste parti e…. visto che sei sveglio avrei una cosa da chiederti. - Entra pure Matteo ma tu Peppino non farti vedere. - Se mi sposto un po’ e non mi vedi già più. Ciaoooo - si arrampicò lesto sul tronco di un abete, mentre Matteo entrava in casa. Lo scarabeo espose il suo problema e subito Oscar prese il regolamento scritto sulla corteccia di acero. Con gli occhiali un po’ sbilenchi incominciò a leggere. - Vediamo, allora …si, si, no, no. - Allora è si o no. – chiese Matteo. - In teoria si e in pratica no. - Spiegati meglio. - Il regolamento non dice nulla sulla composizione delle squadre, ma dal momento che i lombrichi si muovono sotto terra e gli scarabei sopra non so proprio come si possa fare. Matteo a questo non aveva proprio pensato, tanto era il suo desiderio di partecipare alla gara. - Ma perché non ti metti d’accordo con gli altri scarabei? - Non posso, ho litig…. - Cosaaa parla chiaro. - Ho litigato, loro non vogliono partecipare e così sono rimasto solo. - Proverò a convincerli io ma non prometto nulla. Matteo ringraziò e speranzoso riprese la strada del sottobosco. Lo scarabeo non era il solo ad avere problemi, infatti nel vicino formicaio si stava svolgendo un’assemblea straordinaria. - E’ una perdita di tempo, dobbiamo pensare al prossimo inverno e ad accumulare provviste. - In fondo si tratta di un giorno solo. - Anche un solo giorno è importante. La discussione divenne animata tanto da far intervenire la formica regina. - Darò il permesso a partecipare alla gara solo se sarete disposte a fare i doppi turni di lavoro, oppure trovate qualcuno che li faccia al posto vostro. Le formichine iniziarono subito a consultarsi. - Non basta partecipare alla gara, bisogna anche allenarsi. - Si, si, ci alleneremo e lavoreremo, si, si. Formichina Pinella si mise subito all’opera per organizzare la squadra e poi, tutta orgogliosa, si recò ad iscriverla alla gara. Pinella, nella fretta di recarsi al più vicino gazebo si scontrò con Trudi la lumachina. - Ehi, ehi, guarda dove vai! Oh Pinella sei tu, ma dove vai così di fretta? - Non sai la novità, il formicaio del Platano parteciperà alla corsa a staffetta. Che si terrà il….il.. - Il … quando? – chiese Trudi - Non ricordo di preciso ma sarà presto. Ciao devo andare sono in ritardo. Pinella sparì in un batter d’occhio lasciando Trudi pensierosa. - Corsa a staffetta, ha detto proprio corsa a staffetta, vado subito ad informare le mie sorelle. E così, parola dopo parola, la notizia si diffuse per tutto il regno molto più velocemente dell’annuncio fatto dai grilli-messaggeri. I gazebo per le iscrizioni furono presi letteralmente d’assalto. - Qual’è il numero massimo di partecipanti ammessi? - La gara si farà di giorno o di notte? - E il primo premio? Com’è il primo premio? Domande a non finire, i poveri grilli non sapevano più a chi rispondere. - Ordine, per favore ordine, mettetevi in fila - gridavano ma nessuno li stava ad ascoltare. Intanto Trudi giunta nei pressi di Casa Cespuglio iniziò a chiamare. - Venite sorelline notizie, notizie. Lumachine di varie le dimensioni e sfumature si avvicinarono e ascoltarono muovendo le antenne in tutte le direzioni. - Partecipiamo, partecipiamo- Erano tutte d’accordo. Beh, bisogna proprio dirlo, c’era un gran movimento nel regno di Abetaia, Drusilla aveva inviato copie del regolamento a tutti i partecipanti. - allora vediamo un po’, il percorso è segnato a seconda delle categorie, ogni concorrente dovrà passare il testimone a quello che precede e così via fino al traguardo. - Il testimone? Ma cos’è il testimone? Le formichine si guardarono perplesse, nessuna sapeva dare una risposta, questo era davvero un bel problema. Pinella non si dava per vinta. - Non preoccupatevi vado ad informarmi. La formichina non era la sola a porsi il dilemma di cosa fosse il testimone, anche Trudi cercava chiarimenti, infatti si incontrarono davanti alla segreteria di Drusilla. - Salve. - Salve. Pinella e Trudi esitavano nessuna voleva dire il vero motivo della loro presenza. - Sono venuta confermare la partecipazione delle formiche alla gara. - Io a quella delle lumache. - Eccovi finalmente – Drusilla era apparsa come d’incanto togliendole dall’imbarazzo. – Ho assegnato a ciascuna di voi il percorso da fare, i grilli sorveglieranno che tutto si svolga secondo le regole, ecco il testimone. Drusilla consegnò loro due fili d’erba piuttosto rigidi diversi solo nella sfumatura di verde. - Le prime a partire in ordine di tempo saranno le lumache poi le formichine ed infine gli scarabei. Il traguardo lo conoscete è ai piedi della Grande Quercia. Non perdete tempo andate ad allenarvi. Detto questo Drusilla se ne andò, aveva davvero un gran daffare e niente doveva andare storto. Si salutarono in tutta fretta e ciascuna si diresse verso la propria casa. Oscar spuntò da sotto una radice. - Matteoo, Matteo. - Eccomi - rispose lo scarabeo. - Bene Matteo e fatta, ho parlato con gli scarabei. - Sei riuscito a convincerli? - Non c’e ne stato bisogno si erano già convinti. Quello che devi fare adesso è andare da loro e scusarti per le maniere poco educate che hai usato nei loro confronti. - Mi prenderanno nella squadra? - Certo sei il più veloce di tutti, eccome se ti prenderanno. Matteo seguì il consiglio di Oscar e dopo essersi scusato gli scarabei dissero chiaro e tondo che a lui avevano riservato l’ultimo tratto della corsa. Il più impegnativo, il più importante, in pratica aveva il compito di recuperare il tempo perso dai suoi compagni nei tratti precedenti. Gli allenamenti iniziarono al sorgere del sole quando la terra era ancora umida le lumache provarono la corsia a loro riservata. - Puff, puff, puff. Non ci siamo sorelle dobbiamo aumentare l’andatura. Nel frattempo, nella corsia accanto, le formiche ce la misero tutta e anche gli scarabei corsero a più non posso. Le prove sfinirono tutti e Pinella passò una campanula colma d’acqua a sorelle e rivali. - Grazie Pinella ci voleva proprio – dissero gli scarabei - Eravamo all’asciutto – fecero eco le lumache. - Coraggio domani si ricomincia. - rispose Pinella posando delicatamente la campanula per terra. Così accadde anche nei giorni seguenti, le tre squadre si tenevano d’occhio ed i grilli cronometravano i tempi. - La squadra delle lumache non ce la farà – commentavano. - Non siate frettolosi nei giudizi – ribadiva Oscar che seguiva puntualmente gli allenamenti, mentre l’elfo Nanil prendeva appunti per l’articolo da pubblicare sul ormai famoso “Gazzettino di Abelandia” - Sarà una diretta memorabile – esclamava tutto tronfio. - La diretta? Dov’è la diretta? Cos’è la diretta? – Peppino, il solito ficcanaso faceva il verso a Nanil. - Se scendi da quell’albero te lo dico io cos’è la diretta. – rispondeva Oscar dal basso. Nanil si fece una sonora risata, quei due litigavano sempre ma si volevano un gran bene. E così arrivò anche il giorno della gara, i preparativi iniziarono prima del sorgere del sole quando la luce è tenue e l’aria ancora fresca I grilli si disposero lungo tutto il percorso per controllare la regolarità della competizione e naturalmente tutti gli abitanti di Abetaia accorsero per assistere all’avvenimento dell’anno. Le squadre si preparano alla partenza in attesa dell’arrivo della regina Altea, infatti ai piedi della Grande Quercia, tutto era pronto: il palco per la premiazione, quello per i giudici, il seggio per la regina. Le giglio-trombe annunciarono l’arrivo della regina accompagnata dalla sua guardia del corpo comandata da Trappola, il cerco volante e dall’immancabile Drusilla. Il silenzio calò all’improvviso una quiete strana come quella che precede il temporale, poi la regina alzò un braccio e gridò: CHE LA CORSA ABBIA INIZIO Un vociare confuso si levò da tutto il regno, grida di incitamento e di incoraggiamento verso tutti i partecipanti. Come previsto le lumache partirono per prime seguite dalle formiche a loro volta incalzate dagli scarabei. Le lumache avanzavano con fatica, subito superate dalle formiche e queste tallonate dagli scarabei. Il testimone passò di mano in mano o forse è meglio dire che ciascuna squadra lo passò come meglio poteva. Applausi o fischi, da parte dei sostenitori delle diverse squadre, sottolineavano l’avvicinarsi al traguardo. Nell ’ultimo tratto Trudi era seria difficoltà, la corsa la stava sfinendo la lumachina che era rimasta notevolmente indietro, Pinella se ne accorse, consapevole dell’importanza che la gara aveva per la categoria delle lumache, rallentò. - Dai Trudi che ce la fai. – si mise a gridare - Non posso, mi fermo qui. - Ma no ce la farai. - Ma cosa fai Pinella? – Matteo era sbalordito ma anche lui rallentò. - Non vedi che Trudi è in difficoltà. - Lo vedo ma questa è una gara di corsa, vince il più veloce. - Trudi è mia amica e io l’aspetto, anzi l’aiuto. Pinella si affiancò alla lumaca, dandole leggere spinte, nel frattempo Matteo era già in prossimità dell’arrivo, ma non si senti soddisfatto, non era così che voleva vincere. Fra lo stupore di tutti tornò indietro e aiutò Trudi e Pinella, insieme raggiunsero il traguardo. - Non è regolare, non è regolare – protestavano i giudici di gara, ma bastò uno sguardo di Altea per zittirli. In silenzio, Trudi, Pinella e Matteo, davanti al seggio della regina attendevano la decisione. - Tutta colpa mia, tutta colpa mia – diceva in continuazione la lumaca. - nessuno prenderà il premio- - La nostra amicizia è già un premio – rispondeva Pinella. Altea pensierosa, si consultò con Drusilla, le due parlarono per parecchio tempo e alla fine la regina prese la parola. Si alzò, aprì le ali sulle quali brillarono i colori dell’arcobaleno. Il momento era solenne. - Cari sudditi, come vostra sovrana ho il compito di annunciare il vincitore della gara di corsa a staffetta. Quest’anno però non potrò proclamare il vincitore. Un mormorio fatto di suoni diversi, si levò da tutto il bosco, delusione e rassegnazione ormai era finita. Poi all’improvviso le giglio-trombe presero a suonare, poi ancora silenzio. - Cari sudditi, come ho detto quest’anno non posso proclamare “il vincitore! Perché i vincitori sono tre. Giudici consegnate il trofeo! Urla di gioia si udirono ovunque, mentre i tre vincitori, ancora increduli, si videro incoronare con teneri fili d’erba intrecciati. Nel tardo pomeriggio ebbe inizio la festa vera e propria dove ognuno poté manifestare la propria gioia, ballando e cantando, persino Peppino ed Oscar si abbracciarono per un istante, solo per un istante ma era sufficiente, perché le cose spesso accadono ed accadono proprio qui, nel magico regno di Abetaia. Luisa Camponesco
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