Dita al naso, orpello agli odori
stuzzicadenti a rastrello
su dentiera ingiallita
in attesa che il vino
faccia il suo corso
ad aprire chiuse alle vene
far galleggiare smorfie
imparentate a sogghigni,
spacciate sorrisi,copiati
a mettere in fuga noia
e malinconia pregressa Nell'aria, sproloqui
benedetti da salive spruzzate
scavano tunnel nel fumo
d'imbavati toscani eruttanti,
è l'oste, unica biblioteca
d'abortiti pensieri
suda archiviandoli
Qualche parola superstite
secerna da memoria a deliri
scuote la barista
che versa illusioni
a ignari dannati
e a se stessa
per un poeta girovago
che le donò un fiore
appassito nella sauna di alcol
Un orologio stanco del tempo
sbaglia applaudito le ore
trovate giuste dai disorientati
inimicate alla luce
Un bicchiere, una storia
raccontata ogni giorno diversa
fino a convincersi non sia finita
è solo questione d'ingurgitare
adatto giusto reso credibile
a orecchie sorde d'amici
allenati ad assensi da teste stordite
inclinate a terra dal colmo
e a molla alzate in alto
a controllare l'infrangersi
al soffitto degli implori
----------------------------------
Da: Destini E Presagi
www.santhers.com
michael santhers