Il paradosso nasce dal fatto che il trentenne Leonida (questo il nome del “temerario” protagonista di questa sorta di noir), per potersi mantenere a Roma, è costretto ad accettare una serie pressoché infinita di impieghi che niente o poco hanno a che vedere con la scrittura e che lo portano, ad esempio, a servire dietro al bancone di un bar di tendenza, ma anche ad appostarsi, in qualità di investigatore privato, alle spalle di fedifraghe coppiette che, come tali, se la spassano durante le mirabolanti notti capitoline.

Proprio a causa di quest'ultimo “mestiere”, Leonida si imbatte in una ragazza e, più in particolare, nella storia che questa Silvia ha da raccontargli. Una storia che, inizialmente presa un po' alla leggera, come se si trattasse dell'ennesimo tradimento di un marito ai danni della moglie, assume ben presto dei contorni molto diversi, divenendo assai più grande di quanto Leonida non si aspettasse; decisamente molto più grande di lui, in definitiva.

Leonida, un po' per indole (da buon ex calciatore votato alla corsa non si sognerebbe di abbandonare il campo prima di aver sentito il triplice fischio), un po' perché segretamente affascinato da questa Silvia, che pare fargli dimenticare per un attimo l'amore della sua vita (un amore controverso che ha lasciato in lui pesanti strascichi e che continua a tormentarlo), non riesce a sottrarsi a questa vicenda, e cerca invece di andare fino in fondo alla medesima, nella speranza di far luce su accadimenti misteriosi che sembrano coinvolgere, sia a livello politico che sociale, le alte sfere del Bel Paese.

Da qui la sconvolgente serie di eventi che lo porteranno letteralmente a sfuggire, di città in città, alle grinfie di veri e propri sicari, che l'hanno intercettato e che intendono farlo tacere per sempre, nel tentativo, invece, di raccontare questa storia e di scriverne un libro, il suo primo vero capolavoro.

Il tutto, con l'alea che accompagna l'intero racconto e che è rappresentata, in particolare, dallo stranissimo vaticinio di una chiromante che, in tempi non sospetti, durante una serata di festa vissuta da Leonida e dai suoi amici all'insegna delle risate e del buon vino, aveva predetto la morte del ragazzo, attribuendogli un anno esatto di vita dalla data del loro incontro...