Le case,pagnotte in fila
appena uscite dal forno
e il sole rovente le tiene al caldoAnime che cercano
ombra tra mura
ma si perdono dietro profumi
di mandorli aggrappati a pendii
emulati da bimbi avvinghiati
a seni invogliati al turgido
da melodiose litanie,
nel dialetto fanno poesia
Voci sguinzagliate nel silenzio
istruite ad arrangiarsi
si scontrano a consultarsi
e riportano appesantite
il parere del destino
C’è sempre un cane
che abbaia al forestiero
come a dire vattene e rimani
nel dubbio l’intrusione
sottrae o regala l’osso
mentre i vecchi
poliziotti dei ricordi
s’inventano un figlio di qualcuno
che videro partire
Usci,ingressi di tane
con affacci a scatti
tra curiosità e sospetti
ogni intruso nuovo postino
con geroglifici sul viso
e ognuno a interpretarli
Unici a rallegrarsi senza pensare
qualche statua o monumento
percepiscono occhi nuovi
copulano in una foto
o nel racconto in altro luogo
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Da:Vetriolo
www.santhers.com
michael santhers