Gabriella Cuscinà
Senatore
Italy
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Inserito - 03/09/2013 : 17:10:14
Erano due amici molto glamour. Uno si chiamava Peppino, l’altro Carlo. Si dilettavano ad andare in barca a vela con le rispettive mogli e con Salvo, fratello di Carlo. Anzi senza di quest’ultimo, non avrebbero saputo governare neppure una barchetta giocattolo. Quel giorno la navigazione era stata splendida, con un venticello leggero, il mare tranquillo e limpido, il cielo di un azzurro accecante. Si erano spinti al largo e avevano fatto il bagno scherzando e ridendo. Dopo una frugale colazione a base di arancini e banane, stavano facendo ritorno al luogo dove la barca era solitamente ormeggiata. Improvvisamente si venne a creare una situazione talmente comica a confronto della quale tutte le immagini più suggestive e incredibili di Paperissima potrebbero sembrare delle banali e amene scemenze. Infatti, accadde che Peppino stesse indugiando in piedi su una fiancata della barca reggendosi a una sartia. Carlo pensò di raggiungerlo, se non quando la barca ebbe uno scarto ed entrambi gli amici furono sbalzati in acqua, esibendosi in un tuffo carpiato all’indietro con piedi e culo per aria. Era stato un volo perfettamente sincronizzato tale da ottenere qualche medaglia ai campionati mondiali di tuffi. Essendo andati a fondo, ebbero premura di riaffiorare scuotendo le teste, sputando e le loro espressioni erano frastornate. A bordo, Salvo si era un tantino preoccupato non sapendo che impatto avesse avuto la superficie marina sulla loro schiena. Comunque si apprestò ad arrestare la barca e a fare marcia indietro per recuperare i malcapitati. A questo punto Grazia, moglie di Carlo, cominciò a gridare con tono pedante e petulante: “ Tranquilli! State tranquilli!” - “Tranquilli! State tranquilli!”. Invece Giulia, moglie di Peppino, in un primo tempo non aveva capito nulla poiché si trovava sotto coperta. Quando salì e si rese conto di cosa fosse avvenuto, cominciò a dire: “Ma come! Sono finiti a mare? Ma come sono caduti? Io ho sentito solo un gran fracasso!” Nel frattempo la barca si allontanava sempre più sospinta dal vento, nonostante gli sforzi di Salvo per riportarla indietro. D’un tratto Grazia ebbe un lampo di genio e pensò di lanciare il salvagente, il quale di solito è legato ad una cima della barca, invece questa volta era malauguratamente sganciato. Ad ogni modo lo lanciò con tanta veemenza che riuscì ad avvicinarlo ai due naufraghi. Carlo lo afferrò e lo brandì come se fosse la loro unica ancora di salvezza. Poco dopo anche Peppino si aggrappò al suddetto salvagente. Ma la barca continuava a girare attorno a loro senza riuscire ad avvicinarsi. Fu ancora Grazia che chiese a Salvo quale cima potesse lanciare per farli attaccare. Quest’ultimo le indicò la cima della randa, la quale è molto lunga e rimane solitamente adagiata sul pavimento della barca. Intanto gli sguardi dei due angeli si erano fatti languidi e disperati. Sembrava proprio che avessero perso le speranze di essere salvati! Avevano il capo appoggiato sul salvagente e parevano due anime in pena. Ancora una volta Grazia si esibì in un lancio degno della migliore lanciatrice italiana del disco e la cima arrivò vicino a Carlo che fu pronto ad afferrarla. Ormai il più era fatto, si trattava solo di aiutarli ad avvicinarsi e di tirarli in barca. Gabriella Cuscinà
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