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 4 Favole e Racconti / Tales - Galleria artistica
 FIASTRA IL BOSCO DELL'ANIMA
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zanin roberto
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Inserito - 12/10/2013 :  13:11:28  Mostra Profilo Invia un Messaggio Privato a zanin roberto
La terra era di un rosso bruciato come se fosse stata cotta in un enorme forno, le colline ondulavano un paesaggio verde e sempre diverso. Una mattina ancora estiva lasciava filtrare vampate di aria autunnale, una pioggerella vaporizzata tendeva a scendere incerta, mentre il sole assonnato usciva lento tra i cumuli mai minacciosi. D'un tratto, la corsa dell'automobile si arrestò ad una rotatoria, incerta la via da seguire ma poi come per telepatia ecco la macchia di bosco e tra i rami la costruzione dell'abbadia di Fiastra ci indicò che eravamo arrivati. Il silenzio rotto lontano dal canto di uccelli pronti a migrare, ci accolse reverenziale e solenne. Poche persone camminavano lente e mai nervose, in un viale di platani dove il verde quasi plastico e lucente dei prati si esaltava nel contrasto con le cortecce grigie dei grandi alberi. Un muro di cinta ci segnalava la via retta per raggiungere l'ingresso di questa amena abbazia cistercense costruita nel 1142 dai monaci provenienti dalla chiesa madre di Chiaravalle di Milano da cui riprende lo stile romanico lombardo, un angolo di idilliaca solitudine, immersa nella natura e rispettosa degli arcani ritmi stagionali. La facciata della chiesa abbaziale dall'imponente rosone con un portico a tre campate ricamato con trifore superbe ci accolse con la sobrietà delle cose eccellenti, mai eccessiva, semplice, essenziale ma superlativa nell'essenza. Il rumore dell'autostrada, la dispettosa Macerata, il traffico nervoso, erano lontani, perfino il mio mal di stomaco, procurato da un pranzo di cibo frettoloso e da stress ora superato, non intaccava la mistica del chiostro interno, affrescato e protettivo, in un abbraccio fraterno. Camminando all'interno del complesso abbaziale mi raggiungeva un senso di torpore piacevole, mi dicevo che erano le avvisaglie dell'autunno imminente, ma forse quel sito era in qualche maniera complice. Quando alla foresteria abbiamo prenotato una camera, ci siamo lasciati trasportare da un piacevole ristoro in una camera molto bella, restaurata con grande sensibilità del rispetto storico e della cultura del bello. Una doccia calda e poi ci siamo distesi sul letto a rilassare i muscoli, leggendo dépliant e consultando cartine geografiche. Il pomeriggio ora era limpido e il sole aveva deciso di dominare la scena, i colori della natura erano sfacciati e quasi provocatori, dalla finestra della camera si dominava su tutto il territorio circostante. Decidemmo di fare una passeggiata così come proposto in portineria da una gentile signorina, percorso medio quello da cinquanta minuti. Forse con l'età ci si affina a godere delle piccole cose ma il bosco misterioso, l'incantevole snodarsi del percorso, sempre ben segnato e manutenzionato, il continuo imbattersi in persone che correvano o camminavano rendevano l'incedere mai solitario, abbandonato, pur nella grandezza degli spazi aperti. Sentivo che quel creato non poteva essere solo la casuale successione di fortunate combinazioni chimico-fisiche, di alcune reazioni biochimiche ben intrecciate, ci doveva essere stata la mano di qualche "romantico" creatore. In una sosta contemplativa, ormai distanti dal sito religioso, ci siamo lasciati rapire da un inizio di infuocato tramonto e mai così pregno di pathos, ci siamo lasciati trasportare dal sentimento della bellezza, ci siamo lasciati ipnotizzare dal nulla e dal tutto della natura, così senza tempo e senza vincoli, lontani dalla terra stessa pur attraversandola nel suo cuore pulsante, lontani dai pensieri di appartenenza e di legami sociali, lievitati nel vero senso della vita, essere tutt'uno con il ritmo ancestrale dell'esistere. Alla sera coccolati, nel ristorante della foresteria, da una cena tipica di pietanze marchigiane, mi sono ripromesso di ringraziare con una preghiera, il piacere del vivere che scorre troppe volte senza che ce ne accorgiamo. Nel bosco, tra il buio della notte, le anime giocano libere godendo del creato.


zanin roberto

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