riccardo resconi
Senatore
Italy
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Inserito - 26/04/2020 : 17:18:46
Matilde e i fioriLi ho sempre amati Fin da piccola quando arrivavano in casa per celebrare qualche festa Era una gioia il loro arrivo e un inebriarsi unico al loro profumo Ero anche molto puntigliosa nel sistemarli per bene, per poterli far respirare senza schiacciarli Dovevano essere bel accolti e non messi a caso, ma bisognava farli sentire a casa Dicevo sempre che ogni fiore ha la sua identità, e non tutti i vasi sono adatti I fiori più scuri si sposano meglio con vasi chiari o viceversa Ed altri che hanno striature o macchie sui loro petali non possono essere accolti che in vasi di un singolo colore Vivevo in campagna e capivo cosa volesse dire poter essere liberi e respirare l’aria che arrivava dalle colline Da piccola ero sempre tra i campi di papaveri e divenivo una di loro Mia mamma faticava non poco a farmi rincasare, ma mi perdonava sempre, perché tornavo con fiori di campo da donargli, cavandomela con una carezza sul viso già arrossato dal sole Quando il mio babbo mi portò a fare un giro verso le campagne di Siena, pensavo volesse solo avere compagnia durante la strada E anche quando si fermò in una vecchia serra ormai abbandonata, non mi domandai del perché Mi prese la mano, anche se avevo già vent’anni, e con uno sguardo che neanche un cherubino avrebbe potuto possedere, alzando la mano indicò con un dito di fronte a noi Neanche una parola o un sibilo da quelle labbra da contadino Solo quel dito, una vecchia serra, il cielo di Toscana e il sorriso più bello del mondo Qualche anno è passato ed anche il mio babbo non c’è più Ma io sono ancora qui tra i miei fiori e la mia serra La casa che li protegge Per poter in seguito, donare ad altri la stessa forte, unica, inebriante emozione che provo ancora (patapump )
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