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Aquilone senza vento.
Emerito
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Inserito - 08/01/2003 : 19:26:42
'I dolori del giovane Werther' di J. Wolfang GoetheMolta gente crede che un certo tipo di sentimenti siano vecchi, antiquati; e questo penso sia conseguenza della totale mancanza di spazio e interesse per i sentimenti e ideali nel mondo "reale", scevro della "non praticità" dei sentimenti. Ma io credo che non esistono sentimenti decaduti. 'I dolori del giovane Werther', di J. Wolfang Goethe, è un bellissimo romanzo, che ha influenzato tutta la generazione romantica, e che per secoli - fino ad oggi - ha continuato ad influenzare chiunque abbia un animo disposto ad accogliere l'unicità e la veridicità dei sentimenti in esso descritti. Goethe ci racconta la vicenda di Werther, un giovane bizzarro aristocratico, che sfugge ai canoni e ai rigidi manierismi che il suo ceto gli impone. Si ritira nella pace della natura. Un giorno però tutto cambia, cambia quando incontra Carlotta, bellissima fanciulla promessa sposa di Alberto. Werther trova in Carlotta il senso della vita che egli aveva sempre cercato, il suo è amore, vero amore, un amore che non pretende niente in cambio. La vicenda ruota attorno alla sua passione, ed ha il suo massimo momento nelle lacrime silenti di Carlotta, che gli rivelano il suo tacito amore. Werther non può essere responsabile dell'infelicità di Carlotta, per loro non c'è futuro insieme: decide di togliersi la vita. Werther ha cambiato il mio modo di vedere il mondo, mi ha insegnato la cosa cosa più difficile e allo stesso tempo meno conveniente, ma sicuramente quella più importante: saper vivere la vita, oltre le convenzioni, oltre l'apparenza, ma solo secondo ciò che sento. Grazie Goethe. (Aquilone senza vento)
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Paolo_Talanca
Senatore
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Inserito - 09/01/2003 : 03:19:07
Ora vado a letto ma il tuo tema vale una risposta meritevole... A prestoSo che si può vivere non esistendo, emersi da una quinta, da un fondale, da un fuori che non c'è se mai nessuno l'ha veduto. |
Paolo_Talanca
Senatore
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Inserito - 09/01/2003 : 13:40:56
Goethe è uno di quei geni senza tempo che fluttuano nel cielo della letteratura. Oltre al Werther ho letto il Wilhelm Meister e devo dire che tu hai colto appieno il messaggio di queste opere.Wilhelm appartiene ad una famiglia di commercianti ma considera la ragioneria una materia "così pedante" e dà libero sfogo alla sua vocazione per il teatro seguendo una compagnia di attori. E' la radice del sogno, da Goethe parte quel tipo di romanzo che poi si chiamerà di formazione, specchio formidabile delle varie epoche. So che si può vivere non esistendo, emersi da una quinta, da un fondale, da un fuori che non c'è se mai nessuno l'ha veduto. |
Aquilone senza vento.
Emerito
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Inserito - 12/01/2003 : 16:30:16
Credo di averne sentito parlare. Se ne parli così, non mi resta che aggiungere un'altro titolo alla lista dei libri da leggere... Ma Wilhelm Meister è il titolo completo? Mi sapresti dire chi è l'autore? Grazie, ciao. |
Aquilone senza vento.
Emerito
Italy
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Inserito - 12/01/2003 : 16:31:41
A proposito di seguire la propria vocazione... Sai io sono al primo anno del corso di laurea in Storia, un corso che sembrerebbe darmi per il futuro solo fugaci illusioni. A differenza dei miei compagni, non ho scelto una laurea "pratica", non ho scelto di laurearmi per fare una professione apprezzabile e redditizzia come giurisprudenza o medicina. Io voglio fare lo scrittore. Probabilmente non potrò raggiungere questo mio sogno, ma a me non importa. Spero di non dovermene pentire, ma sono contento di aver scelto quello che sentivo e continuo a sentire. Non ho lasciato che i miei genitori, gli stessi miei amici, o chiunque altro guidasse la mia scelta.Al massimo potro prendermela con Goethe e con Shakespeare, ma sarò comunque contento di aver saputo credere nei sogni. |
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