La_Zia_Cary
Viaggiatore
Italy
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Inserito - 21/01/2003 : 22:12:54
E' chiaro che la vita si vive e non si legge, che la varietà del mondo si può osservare e sperimentare solo empiricamente, ma non puoi negare (tu stesso scrivi!) quanto sia importante la letteratura nelle nostre esistenze. Le esperienze di chi ha vissuto, sofferto e gioito prima di noi sono racchiuse in quell'oggeto così semplice e insieme riduttivo che è il "libro". Quello che altri hanno capito e toccato con mano, abbiamo la fortuna di poterlo quasi "sentire" anche noi. Non è certo uguale ad un'esperienza in campo. Ma io stessa arrivata alla fine del liceo e acquisita una prima infarinatura di base mi sono accorta di aver sprecato la splendida occasione di arricchirmi che mi era stata data: ho studiato spesso quasi solo per il voto e mi rendo conto solo ora di cosa ho perso. Leggendo Pirandello, Svevo, Leopardi ecc. sono riuscita a capire alcune cose della gente, che pur avendoci a che fare tutti i giorni mi erano sfuggite. Un libro è la nostra storia, il nostro passato, la nostra evoluzione, il cammino per arrivare ad una maggiore consapevolezza di noi stessi. Non è tutto ma a volte le parole possono colpire, possono toccare , ci fanno riflettere su certi atteggiamenti ed esprimere concetti a cui altri più sensibili e pronti di noi sono arrivati. Ammiro tantissimo quegli scrittori perchè riescono a dire cose verissime, lampanti, a cui però io sinceramente non ho mai pensato. Il mio professore di storia e filosofia mi diceva sempre: "Non criticare mai quello che scrivono, non lo considerare mai banale, ingenuo, stupido: se lo consideri così, perchè allora non lo hai scritto tu?" Per questo ritengo i libri e la letteratura una buona base da cui partire per capire meglio se stessi e gli altri. Il libro è una fotografia, una testimonianza e sempre più riesco a capirlo: studiando prove documentali e semplice anche solo nel diritto, considerato per eccellenza la materia rigorosa e razionale riesco a capire come davvero al scrittura e le testimonianze siano il fondamento della nostra civiltà. Altrimenti cosa studieremmo a fare per 25 e passa anni della nostra vita? Se non sappiamo imparare come rapportarci con noi e con gli altri non abbiamo capito nulla. Come per tutte le professioni, anche "il mestiere di vivere" va imparato. Io prendo esempio, cerco di capire me stessa e dopo questo cerco di rapportarmi agli altri nel modo migliore possibile, cercando di trarre frutti dal rapporto, ecco perchè come ti dicevo non sono un'eremita e non mi sento la depositaria della verità assoluta: con le mie forze e prendendo esempio dalle esperienze altrui, cerco di trovare una via di affermazione nel mio relazionarmi all'altro, con tutte le delusioni e le soddisfazioni che ne possono derivare.
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